Il ritorno degli “Invincibili”

La Francia vince la prova a squadre di spada maschile. Battuta in finale la Corea. Bronzo per la Svizzera. Sesto posto per l’Italia.

 

L’equipe des rêves è tornata!  Dopo due anni di “letargo”, in cui erano sempre e comunque saliti sul podio, gli spadisti si riprendono ciò che era stato loro nel tempo intercorso fra Atene 2004 e Catania 2011, Mondiali e Olimpiadi pacchetto completo, ovvero il tetto del Mondo. Un quartetto formidabile, composto da vecchi volponi della pedana: Ullrich Roberi – doppietta per lui qui a Kazan, e sesto titolo Mondiale a squadre per lui – e i suoi compagni di mille trionfi, ovvero Gauthier Grumier e Jean Michel Luceneay. Con loro il giovane Daniel Jerent. Uno di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro, perchè rappresenta il pilastro della Francia che verrà. Di fronte a questo mix di classe ed esperienza, ben poco han potuto fare i coreani

Finisce 44-39 un assalto quasi mai in discussione. Troppo dispendiosa fisicamente la scherma dei coreani, quasi mai ripagata da un rendimento soddisfacente in termini di stoccate. Soprattutto quando di fronte si hanno campioni di quella caratura. Ma guai a sottovalutare gli asiatici, autentica rivelazione di questa stagione. Perchè elementi come Jinsun Jung e, soprattutto, Sangyoung Park – vincitore di due prove di Coppa del Mondo in stagione – sono molto ma molto interessanti.

Sul terzo gradino del podio ci  sale la Svizzera. Angelo Mazzoni, al suo passo d’addio, non riesce a regalare alla squadra elvetica quell’oro iridato fin da subito nei suoi obiettivi. Lascia con una medaglia di bronzo, conquistata a spese di quella Russia che rappresenta il suo futuro prossimo. Una finale stranissima, con tante passività all’inizio, prima del caldissimo finale.  Mazzoni da fiducia al giovane Peer Borsky in chiusura, complice anche l’infortunio in cui è incappato Max Heinzer nella semifinale contro la Francia. Borsky che ha tremato non poco sotto gli attacchi feroci di Pavel Sukhov, alla disperata ricerca della stoccata del pareggio, purtroppo rivelatasi vana. Finisce 23-21 per gli elvetici.

Solo sesto posto per gli azzurri. Come l’anno scorso a Budapest, fatale al quartetto italiano (Lorenzo Bruttini, Marco Fichera, Enrico Garozzo e Paolo Pizzo) è l’incrocio con la Francia. Peccato davvero per l’Italia, sempre rimasta attaccata al match, fino al break decisivo fatto da Daniel Jerent su Paolo Pizzo. Termina 45-36, con i successivi assalti contro Danimarca (vittoria per 45-41) e Ucraina (sconfitta 28-26) a sancire un sesto posto finale che lascia non poco amaro in bocca.

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Fotografia Federation Français Escrime/Facebook

 
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