Nel fine settimana doppio appuntamento con la sciabola: a Padova il classico Luxardo al maschile, le ragazze in gara ad Atene.
Subito in pedana per dimenticare il non esaltante Grand Prix del Cairo. Mirino puntato sulle gare di Atene e Padova, dunque, per sciabolatrici e sciabolatori azzurri, in due appuntamenti importanti anche per guadagnare qualche punto e posizione nelle classifiche a squadre in vista del via al cammino di qualificazione Olimpica.
A Padova sale l’attesa per l’edizione numero 62 del Trofeo Luxardo: la Kioene Arena attende di sentire risuonare l’Inno di Mameli dal 2016, quando Aldo Montano si impose su Aron Szilagyi in una finale bellissima, con Luca Curatoli che l’anno scorso chiuse al terzo posto. Il napoletano peraltro, è fra gli azzurri quello che più scalpita per riscattare l’opaca gara del Cairo, dove è incappato in una precoce uscita al tabellone dei 64, anche se in linea generale in Egitto nessuno degli azzurri ha particolarmente brillato. E allora quale occasione migliore della prova casalinga e della spinta del caldo pubblico padovano per provare la scalata alla classifica individuale e provare a bissare il successo a squadre ottenuto nell’ultima uscita di Varsavia.
Riscatto è anche la parola d’ordine anche per quanto concerne la sciabola femminile. In Egitto l’unica nota positiva è stata la bella gara di Michela Battiston, che si è fermata agli ottavi di finale, mentre tutte le altre ragazze sono tutte uscite di scena nei primi due assalti di giornata. Discorso per fortuna diverso quello che riguarda la gara a squadre: due podi in altrettante uscite per il confermatissimo quartetto azzurro composto da Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta – che in Francia era assente con Sofia Ciaraglia al suo posto – e Irene Vecchi. Dare continuità a quanto sin qui fatto sarebbe importantissimo per farsi trovare pronte al meglio allo start del cammino che porta dritto a Tokyo.
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Fotografia Bizzi