Parlando all’agenzia ADN Kronos, l’Olimpionica 2012 di fioretto attacca frontalmente Andrea Cipressa. E non risparmia una critica ad Arianna Errigo.
Una bordata dritta contro Andrea Cipressa a poche ore dalla conquista della medaglia di bronzo nella prova a squadre di fioretto femminile conquistato dalle azzurre. Mittente, Elisa Di Francisca, che commentando i risultati sin qui ottenuti dal fioretto a queste Olimpiadi di Tokyo, non usa mezze parole e attacca frontalmente il ct Azzurro. Reo secondo l’Olimpionica di Londra 2012 di non essere all’altezza del ruolo che ricopre.
“Andrea Cipressa non è all’altezza per essere il ct del fioretto. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte” queste le parole della jesina rilasciate all’agenzia ADN Kronos (poi riprese da altri media) appena dopo il termine della gara di Tokyo. “A Londra con Cerioni ct prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo” ha poi aggiunto, spingendo per un ritorno dell’ex ct alla guida della Nazionale azzurra.
Elisa Di Francisca ha poi voluto parlare anche di Arianna Errigo. Il riferimento è all’assalto contro la Francia in semifinale e al passaggio a vuoto della muggiorese costato la rimonta della Thibus alle azzurre: “Forse l’ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente che tecnicamente ma soffre le gare importanti, in special modo le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio e anche qui a Tokyo: è un peccato perché oggi le altre ragazze hanno tirato bene e invece Arianna che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo”.
Non è la prima volta che Elisa punzecchia Arianna, già in passato le due erano state protagoniste di un duro scambio di opinioni che aveva richiesto l’intervento di Andrea Cipressa per provare a rimettere pace fra le due stelle del fioretto azzurro. Oltretutto lo stesso ct era già stato pesantemente attaccato da Elisa Di Francsica nelle pagine della sua autobiografia. Adesso un nuovo, pesante affondo. E la sensazione che la storia non possa finire qui.
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Foto Bizzi
