Cavalcata inarrestabile del poliziotto marchigiano, che in finale si prende la sua rivincita iridata contro Itkin a cinque anni dal Mondiale di Verona 2018, invertendo le posizioni del podio. Sul terzo gradino Lefort e Matsuyama. Nono un buon Macchi, diciottesimo e diciannovesimo Foconi e Garozzo .
La vendetta è un piatto che va servito freddo, e cinque anni sono certo un tempo sufficiente a raffreddare una pietanza. Se poi sul piatto ci si trova un menu da chef stellato decisamente più prestigioso rispetto al boccone dovuto digerire la prima volta, allora la festa è completa. Tommaso Marini è campione del mondo e il suo primo titolo iridato individuale assoluto arriva grazie al successo in finale contro Nick Itkin, atleta statunitense che a Verona 2018 lo relegò sul secondo gradino del podio del Mondiale Under 20.
Dopo il gusto dolceamaro di un argento mondiale in casa, Tommaso assapora dunque il gusto succulento di un oro iridato davanti al pubblico amico, che per tutta la giornata urla il suo nome e lo trascina, persino nel momento più difficile, quando da 11-7 si ritrova rimontato fino all’11-11 ma trova ancora le risorse fisiche, nervose e tecniche per piazzare l’allungo decisivo e imporsi col punteggio di 15-13. L’ultima stoccata è un arresto tirato scappando via, sfruttando tutta la lunghezza delle sue leve, quelle precedenti mettono in mostra un campionario completo da fiorettista di prima qualità. E così, dopo l’argento di un anno fa al Cairo, arriva l’oro a Milano, a incoronarlo definitivamente tra i grandi della specialità.
Emozioni forti erano arrivate già in semifinale, un testa a testa all’ultimo respiro contro il francese Enzo Lefort, numero 2 del ranking e vincitore degli ultimi due titoli mondiali individuali della specialità, che Marini riesce a vincere 15-13 grazie a un’accelerazione finale e con un’ultima stoccata che arriva dal rosso all’avversario (doppio giallo) per copertura di bersaglio con la testa. Lefort chiude sul terzo gradino del podio, accompagnato dal giapponese Kyosuke Matsuyama, sconfitto in semifinale da Itkin per 15-10.
La splendida medaglia di Marini compensa l’amarezza per la prova degli altri azzurri. Sfortunato Filippo Macchi, che carichissimo dopo il 15-14 all’austriaco Lechner ai sedicesimi con tanto di show personale, va a finire contro il connazionale più in forma della giornata, perdendo 15-11 agli ottavi di finale. Ancora peggio va a Daniele Garozzo e Alessio Foconi, entrambi fuori nel tabellone dei 32 sconfitti per 15-11 dal danese Jon Winterberg-Poulsen e per 15-8 dall’egiziano Abdelrahman Tolba.
Tra due giorni i quattro azzurri tornano in pedana per la prova a squadre, con la consapevolezza di valere più della somma individuale dei risultati di questa individuale e la responsabilità di cercare una medaglia pesante per gli albi d’oro e per il percorso di qualifica olimpica. Intanto l’individuale del fioretto italiano si chiude con due ori, un argento e un bronzo. E Cerioni può ritenersi più che soddisfatto di questa prima metà di Mondiale. Chapeu.
Twitter: GabrieleLippi1
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Foto Bizzi/Federscherma