Nell’ennesimo atto della classicissima sfida fra le due squadre, successo per le statunitensi sulle Azzurre come già successo a Novi Sad a dicembre. Ma l’Italia centra il terzo podio stagionale in altrettante uscite. Terzo posto per il Giappone.
2-1 USA, palla al centro e arrivederci al prossimo appuntamento ad aprile sulle pedane di Tbilisi. Sulle pedane del Cairo la prova a squadre di fioretto femminile rinnova ancora una volta il duello fra le due Nazioni guida della disciplina e premia per la seconda volta in stagione dopo Novi Sad lo scorso dicembre (l’Italia aveva invece vinto a Parigi a gennaio) il quartetto capitanato da Lee Kiefer. Difficile alla vigilia pronosticare un atto conclusivo che fosse differente dall’atto ennesimo della sfida che da qualche stagione a questa parte, al netto dell’assenza forzata della Russia a partire dal 2022, sta polarizzando il pianeta fioretto femminile. E così è stato. Troppo del resto il gap tecnico fra le due corazzate e il resto del gruppo e il loro cammino odierno ne è ennesima certificazione.
Da una parte il quartetto campione del Mondo. Formazione che vince non si cambia e allora spazio ad Arianna Errigo, Martina Favaretto – fresca di successo nell’individuale – Francesca Palumbo e Alice Volpi. Singapore, primo avversario di giornata, si illude giusto le prime due frazioni provando a sorprendere l’Italia partita diesel, ma basta la sgasata di Martina Favaretto nel terzo parziale per cambiare l’inerzia del match e far capitolare le asiatiche sul 45-21. Meno storia ancora ha avuto il match contro la Corea, chiuso con l’impietoso punteggio di 45-13, mentre più combattuta la sfida al Giappone in semifinale, con Ueno e compagne alla fine domate sul 45-36.
Dall’altra parte del tabellone, intanto anche gli Stati Uniti hanno viaggiato senza incontrare resistenza. Egitto, Polonia e Francia, indebolita anche dall’assenza della stella Ysaora Thibus alle prese con la spinosa questione positività al doping, non riescono ad arginare Kiefer e compagne. Brave poi a finalizzare al meglio il lavoro anche contro l’Italia. Le Azzurre partono meglio grazie a Favaretto e al suo 5-2 su Scruggs, ma Dubrovich ribalta subito il punteggio contro Errigo e di fatto svolta l’inerzia del match. Passo a passo le americane allargano sempre di più il gap fino al 45-33 con cui Maia May Weintraub mette il proverbiale ombrellino nel long drink.
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Foto Augusto Bizzi