A Boston il Grand Prix della sciabola

A Boston il Grand Prix di sciabola chiude il 2015 internazionale. Focus sulla prova maschile in ottica qualificazioni per Rio. Incertezza al femminile nella gara di casa di Mariel Zagunis.

 

Saber before Christmas. Come già l’anno scorso, anche in questo 2015 tocca all’arma più veloce e spettacolare chiudere la prima triade di Grand Prix e far calare il sipario sul 2015 della grande scherma internazionale. Cambia il luogo di gara – Boston invece di New York – e cambia anche il peso dei punti in palio, soprattutto nella gara maschile che affida al ranking individuale la compilazione della griglia di partenza della prova olimpica di Rio.

Ed è proprio dalla gara maschile che parte la nostra presentazione. Sin qui la stagione è vissuta sugli acuti di Alexei Yakimenko che, da quando ha vinto l’oro iridato a Mosca, non ha saputo fare altro che vincere. A Tbilisi come a Budapest, Yakimenko ha sfoderato tutta la sua classe e due prestazioni monstre che gli han permesso di prendere il largo nel ranking di Coppa e, di fatto, prenotare un posto per Rio. Lotta serrata invece in casa Italia – così come all’interno dei russi, con Kamil Ibragimov in vantaggio su Nikolay Kovalev –  dove i due posti sarebbero al momento appannaggio di Luca Curatoli e Aldo Montano, con Diego Occhiuzzi e, da molto più indietro, Enrico Berrè pronti a rientrare in gioco in caso di risultato positivo a Boston. Ma, al netto della questione olimpica, è tutta la sciabola azzurra che deve cercare una buona prestazione individuale, provando a raggiungere la prima finale a otto stagionale, sin qui sempre mancata.

Agguerrita come sempre la concorrenza, con molti candidati alla vittoria finale e tante premesse di spettacolo. A cui sono pronti a contribuire gli atleti di casa: il movimento Usa è sempre più in crescita, al femminile ma anche al maschile: Daryl Homer e Eli Dershwitz sono le punte, mentre a livello giovanile sta facendo molto bene Benjamin Natanzon, leader del ranking di categoria. E ancora, la lotta in seno alla Germania (con Max Hartung e Matyas Szabo al momento proprietari del biglietto, ma che devono guardarsi da Nicolas Limbach), l’atteso riscatto dei coreani, la conferma ad alto livello degli sciabolatori iraniani. Tanti ingredienti perché ne esca una gara succulenta.

Tanti i temi anche nella gara al femminile. Vero, la qualificazione a Rio passa per la prova a squadre – e sotto questo profilo, se ne riparlerà dal 2016 per le ultime due gare fra Atene e Gand – ma questa è l’occasione da non farsi sfuggire per chi deve fare tutto da sè se vuole giocarsi le chanches di partecipare alle Olimpiadi. Discorso valido, ad esempio, per i due bronzi iridati di Mosca, ovvero Anna Marton e Chen Shen, così come per la greca Vassiliki Vougiouka o la tunisina Azza Besbes. Tutte e quattro, al momento godono di un buon vantaggio rispetto alle dirette concorrenti.

L’Italia riparte dalle buone gare sin qui messe in mostra da Rossella Gregorio – a podio in Venezuela – e Loreta Gulotta, che a Orleans si è fermata a un passo dalle prime tre. Saranno ancora una volta loro due, assieme ad irene Vecchi e in attesa del recupero di Ilaria Bianco, a guidare la pattuglia azzurra nella gara di casa di Mariel Zagunis. La trentenne di Beaverton ha ritrovato la vittoria nella prova di Carcas e guarda alla gara di casa per fare il bis. Fra le altre big, manca ancora l’acuto di Sofya Velikaya: la russa ha chiuso comunque a ridosso del podio in entrambe le prove disputate sin qui, ma non vedere il suo volto fra le premiate dopo la perfetta stagione passata fa uno strano effetto. A New York fu seconda, battuta dalla Kharlan in una delle tante sfide fra le due che ha infiammato tutta la scorsa annata: l’aria americana gioverà alla fuoriclasse di Alma Ata?

Ad ospitare la gara sarà la prestigiosa sede dell’Università di Harvard, che già in questi giorni ha accolto i primi atleti e ospita un camp di allenamento a cui prendono parte tiratori e tiratrici di tutte le nazioni. Si comincia sabato con le fasi di qualificazioni, che interesseranno entrambi i tornei. Così come sarà contestuale lo svolgimento dei tabelloni principali nella giornata di domenica 13 dicembre. Quando sapremo con ogni probabilità chi potrà già scartare sotto l’albero il regoalo più gradito: il pass olimpico.

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Fotografia di Augusto Bizzi

 

 

 

 

 

 

 

 
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