Sciabol-Ary, buona la prima uscita!

La Errigo ha centrato l’obiettivo che si era prefissa alla vigilia: l’ingresso nelle otto. L’analisi della sua gara.

 

Si è divertita e ha divertito. E, alla fine della sua prima uscita da sciabolatrice, Arianna Errigo si è data un bel 9 in pagella, figlio dell’aver centrato alla grande l’obiettivo che si era prefissa alla vigilia della gara, ovvero quello di entrare fra le prime otto della classifica.

Buona la prima dunque, considerato anche il fatto che nelle gambe della monzese c’erano solo tre settimane di vero allenamento con la sciabola. E che ieri aveva tutti gli occhi o quasi puntati su di lei, a partire da quelli del Commissario Tecnico Giovanni Sirovich, da provare a convincere per provare a prendersi una chance in Coppa del Mondo in attesa di rivederla in azione in gare italiane il prossimo marzo. Una partenza a razzo nel girone, con tutte vittorie e sole sette stoccate concesse in 6 assalti han permesso alla monzese di chiudere al terzo posto la prima parte di gara e di evitare la prima diretta di ammissione al tabellone principale. Bene anche il primo assalto contro la ventiduenne napoletana Sara Coltorti, battuta 15-3.

Più probanti i test successivi, contro Benedetta Baldini e Martina Criscio, quest’ultima campionessa italiana in carica. Questo è stato forse il più difficile dell’intera giornata per Arianna. Che però ha messo in pedana la proverbiale grinta, con anche un paio di urlacci da far tremare il palazzetto, accompagnati anche da energici “passi di marcia” sulla pedana.

Ai quarti l’incrocio con  Alessandra Lucchino, dove a fare la differenza a favore della sciabolatrice lametina sono state la maggior esperienza (oro Mondiale a squadre nel 2003 e bronzo individuale nel 2005) e il calo della Errigo, come da sua stessa ammissione: «C’è tutto un lavoro di gambe che a me manca, tanto che cominciavo a sentire qualche dolore, perché la fatica fisica qui è tanta tanta. Io poi faccio fatica perché sono poco allenata e ci sono movimenti del tutto diversi dal fioretto».

Riassumendo, una prima uscita più che positiva per lei, in cui Arianna ha dimostrato grande facilità di azione, molto più di quanto potrebbero suggerire le sole tre settimane di lavoro nelle gambe. Certo, l’effetto novità e le difficoltà che la sciabola “impura” della Errigo propongono alle avversarie possono esserle state d’aiuto, ma l’impressione è stata altamente positiva, come se la fuoriclasse di Muggiò con la sciabola in mano ci fosse nata. E le parole di alcune colleghe non fanno altro che corroborare la nostra opinione. Tuttavia, per poter esprimere un giudizio più completo, non resta che attendere le prossime gare nazionali, in attesa del vero e proprio esame, ovvero la sfida alle big internazionali.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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