Il bivio di Arianna

Scaduto l’ultimatum al 31 marzo, la campionessa azzurra è chiamata alla sua scelta sull’arma da portare a Tokyo in vista del via al percorso 

 

La “ragione di stato” da una parte, il sogno dall’altra. La testa contro il cuore. La necessità di programmare il futuro immediato in una fase delicatissima della stagione contro la voglia di giocarsi le proprie carte per andare fino in fondo a una sfida apparsa affascinante fin dalle prime battute e portata avanti con coraggio e pervicacia, anche quando da più parti si erano levate critiche e pressioni contro una scelta, quella di dedicarsi contemporaneamente a fioretto e sciabola, quasi anacronistica nell’epoca della specializzazione estrema. Legittime istanze, dall’una e dall’altro lato della barricata.

Ora che però  la clessidra ha scandito anche l’ultimo granello di sabbia e il tempo delle decisioni è arrivato, Arianna Errigo deve scegliere quale strada intraprendere nel percorso di qualificazione a Tokyo 2020 che parte proprio in questi giorni (anche se le prime vere gare non saranno prima di maggio): fioretto o sciabola? Lo scorso novembre la Federazione – che preme affinché la campionessa azzurra scelga di concentrarsi unicamente su un’arma – aveva dato come dead line alla propria atleta quella del 31 marzo, immediata vigilia del via alla delicata fase che porta ai Giochi Olimpici.

Una scelta, se scelta sarà vista l’insistenza con cui Arianna ha portato avanti la sua particolarissima sfida della doppia qualificazione Olimpica, che da parte Federale si motiva con la necessità di programmare al meglio questo intenso anno dove sbagliare è vietato. E in cui, soprattutto, è necessario creare il miglior ambiente possibile attorno a chi, in pedana e a bordo di essa, la road to Tokyo è chiamata a percorrerla ovvero atlete e tecnici. E di certo il clima di incognita e il peso del nome in questione non sono fattori di aiuto né per una né per l’altra squadra.

E quindi che fare? Dedicarsi al primo amore, quel fioretto che le ha portato in dote le soddisfazioni maggiori per provare ad agguantare quell’oro Olimpico che la consacrerebbe definitivamente nel gotha della specialità, oppure seguire la via nuova, ora che è riuscita a ritagliarsi il suo spazio nel quartetto della sciabola nell’ultima gara di Sint Niklaas ? O, ancora, scegliere di non scegliere e proseguire lungo la propria strada, aprendo in tal caso altri possibili scenari a questo punto non più dipendenti soltanto dalla sua volontà, ma chiaramente influenzati dalle esigenze di programmazione di cui sopra?

Ora non resta che aspettare la scelta dell’azzurra, che nel frattempo ricarica le batterie dopo l’intenso tour de force di cinque gare in altrettanti week-end, fra tempo in famiglia con l’adorata nipotina e preparativi per il sempre più imminente matrimonio.

Twitter: agenna85

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Fotografia Bizzi