È scoccata l’ora di Martina Favaretto

Scherma -È scoccata l'ora di Martina Favaretto

Al Cairo la fiorettista noalese ha centrato il suo primo successo individuale in Coppa del Mondo Assoluta. Una vittoria che arriva al termine di un periodo tutt’altro che semplice per lei e che potrebbe rappresentare la definitiva esplosione del talento azzurro.

 

A ben guardare, difficile trovare un posto migliore de Il Cairo perché il talento di Martina Favaretto potesse trovare finalmente sublimazione sul gradino più alto del podio di una tappa di Coppa del Mondo. Come se ci fosse stata, per la noalese tornata a lavorare con Mauro Numa dopo la parentesi livornese con Marco Vannini, una sorta di compensazione per quello che sarebbe potuto essere nel 2021 e che invece non è stato. Il riferimento è a quel Mondiale Cadetti e Giovani disputato nella capitale egiziana nel pieno dell’emergenza Covid e alla (sacrosanta) decisione da parte del consiglio federale di non far partecipare la delegazione italiana alla rassegna per non mettere in pericolo la salute dei ragazzi in un contesto sanitario ancora così incerto. Una scelta che per Martina, classe 2001 e quindi all’ultima chiamata prima del salto nelle “grandi”, significò la rinuncia definitiva al pensiero stupendo di coronare la sua trafila giovanile con la medaglia più prestigiosa, meritato premio per un percorso che l’aveva affermarsi come uno dei diamanti potenzialmente più puri della scena mondiale.

Con il ritorno di Stefano Cerioni alla guida del fioretto azzurro, Martina Favaretto è diventata fin da subito perno fondamentale del nuovo corso del quartetto ennesima reincarnazione del Dream Team. Il ct jesino ha dato fiducia incondizionata alla noalese, trasformandola in ingranaggio perfetto di una squadra capace di tornare nel breve lasso di tempo di una stagione a dominare la scena. Dominando durante la regular season  di Coppa del Mondo e  centrando il doppio oro fra Europei e Mondiali. Guarda caso, disputatisi proprio al Cairo, città del destino per Martina. La quale, nel frattempo, si era già tolta la soddisfazione del primo podio in proprio conquistato chiudendo al terzo posto la prova di Poznan nel gennaio di quello stesso 2022.

 

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L’avvio della nuova stagione non era stato molto semplice per la giovane azzurra, perlomeno a livello individuale dal momento che a squadre il rendimento di Martina è sempre stato di altissimo livello. Fuori al primo assalto a Belgrado, eliminata nel tabellone delle 32 tanto a Parigi quanto a Torino, la gara del Cairo che diventa una nuova occasione per cercare di dimostrare che quel diamante luccica ancora. Missione compiuta in una giornata che di facile  – forse – ha avuto soltanto il match d’esordio contro Anca Saveanu, scollinato sul 15-7 prima di trasformarsi in una sorta di campionato italiano con il doppio derby consecutivo contro Cipressa e Volpi fra sedicesimi e ottavi  e quello in finale contro una ritrovata Martina Batini. «Bisogna crederci sempre, anche nei momenti di difficoltà e quando vorresti mollare tutto soltanto perché è più “facile”» ha commentato a caldo, ancora incredula per la portata di quanto appena fatto.

Parole in cui è racchiusa tutta l’importanza della giornata di sabato. Sensazioni uniche che uniscono al sapore speciale del primo successo in Coppa del Mondo fra le grandi, la liberazione per essersi lasciata alle spalle un periodo negativo grazie a determinazione e duro lavoro. E adesso che ha rotto il ghiaccio, Martina Favaretto da Noale non intende di certo fermarsi dopo aver appena iniziato a divertirsi.

Twitter: agenna85

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Foto Augusto Bizzi

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