Le ottime indicazioni dalla stagione di Coppa del Mondo e dagli Europei di Foggia spingono all’ottimismo per il Mondiale di Torun. Anche se le insidie non mancano.
A Torun tutto è davvero pronto per un nuovo Mondiale Cadetti e Giovani. E mentre si avvicina il giorno del debutto – saranno le prove Under 20 di sciabola femminile e maschile ad aprire ufficialmente il programma di gare – l’Italia affila le armi per puntare a vivere una rassegna da protagonista e proseguire il trend delle ultime edizioni.
L’anno scorso, nell’edizione casalinga, arrivarono tredici medaglie di cui quattro del colore più pregiato, che permise alla delegazione azzurra di chiudere l’esperienza di Verona 2018 al terzo posto del medagliere complessivo. Un dato, questo, su cui si spera di potersi attestare: la bella stagione di Coppa del Mondo (per i Giovani) e, soprattutto, il ricco bottino agli ultimi Europei di Foggia, chiusi a quota 25 metalli complessivi, sono segnali che lasciano filtrare ottimismo. Domato il Vecchio Continente, c’è ora da affrontare un esame più complesso, ovvero la sfida alle rampanti nuove scuole asiatiche e americane che, non più tardi di 365 giorni fa avevano rimesso in discussione le gerarchie schermistiche.
Sono pronti a stupire i Cadetti, proveranno a fare la voce grossa i Giovani, con l’Italia che mette giù i carichi pesanti per la lotta alle medaglie: dalle Golden Girls della spada femminile, a Davide Di Veroli, passando per Tommaso Marini, Serena Rossini e Martina Favaretto che proveranno a sbancare il fioretto femminile. E se nella sciabola maschile mancherà Matteo Neri, fra i maggiori indiziati per l’oro, messo ko dall’infortunio alla spalla rimediato a Foggia, ci sono buone chance per Lorenzo Roma e Giacomo Mignuzzi, mentre fra le ragazze si possono giocare le loro carte Giulia Arpino, bronzo a Foggia, e Benedetta Taricco, già capaci in due occasioni di salire sul podio.
E attenzione poi alle gare a squadre, che ai Mondiali sono riservate solo ai Giovani: un mese fa a Foggia, l’Italia sbancò la gara di fioretto femminile ma seppe portare tutti e sei i team a giocarsi il bersaglio più grosso. Sarebbero poi arrivati cinque argenti, ma quale occasione più ghiotta di un Mondiale per riprendersi con gli interessi il bottino?
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Fotografia Bizzi