La scherma ai tempi del Coronavirus: precauzioni e misure in tutti i campi gara per fronteggiare l’emergenza

Gare a porte chiuse, precauzioni sanitarie, e nuove regole per il saluto a fine assalto. La Coppa del Mondo di scherma affronta l’emergenza Coronavirus.

 

Da una parte, la necessità di andare avanti e portare a casa gare vitali per la qualificazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo quando alla fine del percorso manca sempre meno e i punti diventano sempre più pesanti. Dall’altra, quella di esorcizzare il fantasma del Coronavirus, che giorno dopo giorno diventa un’emergenza sempre più presente nella vita quotidiana di tutti e con cui anche la scherma, giocoforza,  si è ritrovata a fare i conti.

Padova è stata costretta a cancellare il Trofeo Luxardo, con annesso spostamento in Lussemburgo della tappa di Coppa del Mondo di sciabola maschile. L’Iwas ha sospeso tutti gli eventi di qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e in Italia sono state annullate tutte le attività agonistiche. Se la minaccia rappresentata dal Covid-19 non ha fermato il fine settimana internazionale, sono tante però le precauzioni e le misure adottate affinché i protagonisti possano gareggiare nel massimo della tutela della loro salute.

La stessa FIE ha emanato, tramite il proprio canale ufficiale, un breve vademecum su come comportarsi in luogo di gara: indicazioni basiche igieniche e sanitarie, ma anche l’invito a rivolgersi immediatamente a un medico qualora si dovessero palesare anche i benché minimi sintomi sospetti. Fra le precauzioni adottate, inoltre, quella di dispensare gli atleti dall’obbligo di stretta di mano a fine assalto, sostituita, con un contatto di gomito o dal classico saluto dello schermidore con l’arma. In Lussemburgo, inoltre, tutti gli atleti sono stati sottoposti a misura obbligatoria della temperatura e la gara verrà disputata senza la possibilità per il pubblico di potervi accedere.

Situazioni al limite del surreale, ma purtroppo necessarie in un periodo in cui lo sport (ma non soltanto) si deve confrontare con un nemico tanto subdolo quanto pericoloso, che ha costretto le cattedrali del calcio alla serrata e lo sci alpino a mandare in archivio con largo anticipo la stagione annullando le finali di Cortina. Nella speranza che al più presto si possa tornare alla cara vecchia normalità.

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Foto Bizzi