Ines Boubakri ha annunciato la fine della sua carriera agonistica

Scherma - Ines Boubakri annuncia il proprio ritiro

La fiorettista tunisina annuncia tramite social la chiusura della propria carriera. E’ stata la prima donna africana ad andare a medaglia nella scherma tanto ai Mondiali quanto alle Olimpiadi.

 

“Una pagina si chiude e una nuova si apre”. Ines Boubakri si congeda dalla scherma agonistica a 34 anni e lo fa con un post social in cui spiega a fan e tifosi le motivazioni che l’hanno portata ad apprendere il fioretto al fatidico chiodo.  Troppi infortuni a rallentarne la carriera, l’ultimo dei quali rimediato durante le Olimpiadi di Tokyo. Quella che, per gli atti ufficiali, è stata l’ultima recita in carriera della trentaquattrenne fiorettista tunisina. Finita troppo presto, agli ottavi di finale contro la russa Larisa Korobeynikova. Una delusione per lei, capace cinque anni prima di strappare con le unghie e coi denti una medaglia di bronzo a Rio non prima di aver fatto sudare le proverbiali sette camicie in semifinale ad Elisa Di Francisca.  Ma diventata a tal punto icona nel suo Paese da ricevere l’onore di essere stata la prima donna in assoluto ad avere l’onore di guidare, seppur in coppia con il pallavolista Mehdi Becheikh, la sfilata della delegazione tunisina durante la cerimonia di apertura dei Giochi giapponesi, soffiando questo privilegio a Ons Jabeur, tennista che sta portando su livelli mai visti in questo sport.

“Storia”, del resto, è un termine che ricorre spesso nella parabola schermistica di Ines Boubakri. Una prima volta nel 2014, ai Mondiali di Kazan. È lei l’imbucata di lusso alla grande festa azzurra capeggiata da Arianna Errigo, al secondo titolo di fila, e completata da Martina Batini e Valentina Vezzali. Quel bronzo ha però una valenza pesantissima, perché nessuna donna africana prima di lei era arrivata così in alto in un Mondiale di scherma. Tre anni dopo a Rio, come detto, il podio alle Olimpiadi per un’altra storica prima volta per il continente africano e per il suo Paese.

Lasciato a 19 anni per diventare grande, schermisticamente e umanamente, in Francia ma mai dimenticato. Soprattutto quando c’è da lottare in prima persona per i diritti di tante donne che ancora si trovano a che fare con discriminazioni e ingiustizie. “Alle ragazze, a tutte le donne tunisine e arabe, che occupano un ruolo importante nella società” erano state le sue parole appena dopo aver vinto il bronzo a Tokyo. “Fare portare la bandiera a una donna è un fenomenale colpo per lo sport tunisino” aveva invece scritto non appena ricevuta la notizia che avrebbe sfilato davanti a tutti i suoi connazionali a Tokyo “ma sarà anche e soprattutto un messaggio forte inviato alle donne del mio paese così come del mondo arabo e africano a dimostrare che la Tunisia apre per i diritti delle donne e la parità di genere”.

Per Ines Boubakri, ora, è arrivato il tempo di voltare pagina. Di lanciarsi in altri progetti. Lascia con un palmares di tutto rispetto, arricchito anche da una sequela impressionante di successi a livello continentale (13 ori individuali e sette a squadre solo per rimanere nel fioretto), dove si è cimentata con successo anche nella spada. “Questa disciplina mi ha reso la persone che sono oggi e ne sono fiera. Ora nuove opportunità si aprono davanti a me e sarò felice di dividerle con voi più avanti”.

 

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Foto Augusto Bizzi

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