Battuto in finale Team Poland al termine di un match molto equilibrato, le Fiamme Oro vincono la Coppa Europa di spada femminile. Terzo posto per Levalloise, che nega il podio alle campionesse uscenti dell’Esercito.
L’abbraccio a centro pedana al termine di una giornata lunghissima, cominciata in salita e chiusa con la più dolce delle sensazioni possibili. Le Fiamme Oro (Alice Clerici, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, Gaia Traditi), quattro mesi dopo aver messo in bacheca il titolo italiano a Courmayeur, si prendono anche l’Europa dopo aver battuto in finale le ragazze del team polacco al termine di un match molto equilibrato e combattuto, incanalatosi verso la squadra della Polizia soltanto nell’ultimo scorcio della nona frazione.
Ma una volta che Giulia Rizzi ha piazzato il break decisivo e dalla panchina Pantoni e le sue ragazze hanno capito che ormai il grosso era fatto e serviva solo la firma del notaio, la festa è potuta partire con qualche secondo d’anticipo. Gioia e liberazione, al termine di una competizione tutt’altro che semplice: la sconfitta con Levalloise nel primo match dei gironi con tanto di rullo capriccioso che ha ostacolato le blucremisi, ma anche il doppio derby contro Aeronautica – risolto alla priorità da un guizzo di Rizzi a 4″ dal gong – ed Esercito fra quarti di finale e semifinale sono stati i piatti forti della maratona vincente delle Fiamme Oro.
Le polacche, capitanate dall’esperta Renata Knapik Miazga, hanno pure provato a imbrigliare Rizzi, Santuccio e Traditi nella tela della loro scherma, ma con grande pazienza le portacolori della Polizia sono riuscite a non cadere nella trama fino a portare dalla loro l’esito del match. Rammarico per il quartetto dell’Esercito (Nicol Foietta, Sara Maria Kowalczyck, Roberta Marzani, Mara Navarria) campione uscente, che dopo aver perso nella già citata semifinale contro le future vincitrici la possibilità di riconfermarsi sul tetto d’Europa, non sono riuscite ad artigliare il posto sul podio battute nella “finalina” dalle francese di Levalloise.
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Foto Alessandro Gennari/Pianeta Scherma
