Il fioretto maschile torna nella capitale Giapponese dopo i Giochi Olimpici del 2021. L’argento di Garozzo ma anche il flop a squadre, le polemiche, l’addio di Cipressa e il ritorno di Cerioni.
Tokyo, 1 agosto 2021: la gara a squadre di fioretto maschile chiude il programma dei Giochi Olimpici giapponesi rinviati di un anno causa pandemia. L’Italia, guidata da un Daniele Garozzo andato vicino al bis individuale qualche giorno prima, è fra le grandi favorite per la vittoria finale. Lo dicono il bottino di due ori e tre bronzi in altrettante edizioni dei Mondiali intercorsi fra la sciagurata gara di Rio e quella di Tokyo. A spingere gli azzurri anche la voglia di rivalsa proprio dopo il Brasile. Ma basta il primo assalto di giornata sulle pedane della Makuari Messe Arena per trasformare la giornata dei ragazzi di Andrea Cipressa in un incubo se possibile ancora peggiore: l’infortunio dopo poche stoccate del match contro il Giappone rimediato da Andrea Cassarà è fosco presagio di quel che sarà, il resto lo confezionano i padroni di casa escludendo l’Italia dalla lotta per le medaglie.
A distanza di un anno e mezzo, ecco nuovamente Tokyo sulla strada degli azzurri del fioretto. Coppa del Mondo questa volta, ma per una tappa fra le più prestigiose del circuito, di nuovo in calendario dopo un’ultima volta datata dicembre 2019. Allora fu test Olimpico, per verificare che tutto nell’impianto Olimpico fosse pronto ad accogliere la gara che per tutti gli atleti vale una carriera. Fu grande Italia, con Alessio Foconi a trionfare, Daniele Garozzo a fargli compagni sul podio, Andrea Cassarà fuori di un soffio per colpa di un derby. E poi il terzo posto nella prova a squadre. Alle Olimpiadi andò come sappiamo, fra sorrisi e e delusioni, quindi la tempesta che portò alla rivo-restaurazione cerioniana con tutti i dividendi portati nella stagione della vera e propria ripartenza a livello individuale e a squadre.
Dal Giappone al Giappone, due settimane dopo l’esordio con doppio secondo posto (Foconi in proprio, quindi il team sorpreso dall’avvio sprint degli Stati Uniti) a Bonn. Fra conferme e altri aspetti su cui lavorare per regalarsi la miglior conclusione di un 2022 da ricordare e proiettarsi poi su un 2023 ricco di sfide. E Tokyo. a livello simbolico, non poteva rappresentare uno scenario migliore.
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Foto Bizzi