Incubo Italia, i fiorettisti azzurri chiudono al quinto posto la prova a squadre

Scherma - Fioretto maschile, Tokyo un anno dopo

La sconfitta con il Giappone ai quarti pregiudica la corsa alle medaglie degli azzurri. Che battono l’Egitto e approfittano del forfait dei tedeschi per chiudere quinti.

 

Doveva essere la rivincita della gara di Rio. E invece si è tramutata in un incubo ancora peggiore di quello vissuto cinque anni fa in Brasile. L’Italia del fioretto maschile chiude al quinto posto la gara a squadre di Tokyo, quella della scherma lascia la Makuhari Messe Arena senza alcuna medaglia d’oro quarantuno anni dopo Mosca 1980. Di quella che doveva essere la giornata di gloria di una squadra capace negli anni di dominare come poche la scena Mondiale, restano le facce scure di Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Andrea Cassarà e Giorgio Avola.

Che il match di esordio ai quarti di finale contro il Giappone non fosse dei più semplici lo si sapeva già dalla vigilia. E infatti, sulla pedana gialla va in scena un assalto equilibrato, lottato punto a punto, in cui gli azzurri sì conducono le operazioni senza però riuscire a imprimere lo strappo decisivo. Alessio Foconi, uscito presto di scena nella prova individuale, non riesce a reagire e fatica, mentre il match di Andrea Cassarà dura poche stoccate, prima che il riacutizzarsi dell’infortunio rimediato nell’individuale lo costringa alla bandiera bianca. Dentro Giorgio Avola: l’impatto del siciliano è ottimo, ma anche lui non riesce a piegare la tenace resistenza dei giapponesi.

I padroni di casa tengono botta e nel parziale decisivo Matsuyama, che già aveva fatto vedere le streghe a Daniele Garozzo nella prova individuale, confezione il 6-3 che manda i nipponici in semifinale e l’Italia nel tabellone dei piazzamenti. La vittoria contro l’Egitto e il ritiro dei tedeschi sanciscono il quinto posto finale. E un mesto saluto alle pedane di Tokyo.

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Foto Bizzi