L’Africa affida a Tunisia ed Egitto le proprie chance di medaglia a Tokyo

Le due Nazioni sono quelle, fra le cinque presenti a Tokyo, con più chance di mettere anche l’Africa nel medagliere Olimpico della scherma.  O meglio, di rimetterla nuovamente dopo i metalli di Londra e Rio.

 

L’Africa della scherma affila le proprie lame e si prepara all’assalto alle medaglie a Tokyo. E lo fa con le proprie punte più acuminate, Tunisia ed Egitto. Ovvero gli unici due stati, fra i cinque presenti in Giappone e, più in generale, nella Storia che hanno sin qui messo il Continente Nero sulla mappa e sui medaglieri della scherma alle Olimpiadi.

Quattro anni dopo il bronzo di Ines Boubakri nel fioretto femminile e otto anni dopo l’argento di Alaaeldin Abouelkassem in quello maschile, le due potenze della scherma africana puntano ancora ad aggiungere la propria bandierina nel medagliere di Tokyo 2020. Una missione, va detto, tutt’altro che facile vista la competitività di ogni singola gara, ma non impossibile. La Tunisia punterà proprio sulla Boubakri, che sarà anche la portabandiera della propria nazione, diventando la prima donna della storia ad avere questo onore. Nella spada femminile ci sarà in pedana Sarra Besbes, mentre la sorella Azza non sarà presente alla prima storica volta del suo paese in una prova a squadre di sciabola femminile.

Ci sarà ancora Abouelkassem a guidare l’Egitto nel fioretto maschile. Assieme a lui il giovane Mohamed Hamza, classe 2000, e un buon passato nelle categorie Under 20. Interessante anche la squadra di sciabola maschile, che schiera tre atleti niente male come Ziad Elsissy, Mohamed Amer, Mohab Samer.

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Foto Bizzi