Un argento tutto cuore, gli sciabolatori completano la festa azzurra a Cracovia

Argento per l'Italia nella gara a squadre di sciabola maschile a Cracovia

Non al meglio e con Matteo Neri infortunatosi nei quarti di finale, gli sciabolatori azzurri conquistano l’argento nella gara a squadre di sciabola maschile. Vince la Francia, bronzo Germania.

 

Il grande gelo nell’angolo italiano è sceso al tramonto della settima frazione della sfida contro la Romania: Matteo Neri, nell’indietreggiare per sfuggire all’attacco dell’avversario cade rovinosamente e resta a terra dolorante tenendosi fra le mani il ginocchio destro. L’ultima scena che Nicola Zanotti, ct della sciabola azzurra, avrebbe voluto vedere dovendo già fare i conti con la condizione tutt’altro che al top causa acciacchi assortiti dei suoi uomini. Anche perché le lacrime che rigano il volto del bolognese al momento di abbandonare la pedana sorretto dallo staff medico italiano sono un’immagine che fa male per un infortunio, la cui entità sarà valutata con calma nei prossimi giorni, arrivato nel momento in cui il classe 99 sembrava aver finalmente trovato la continuità di rendimento ad alto livello.

L’episodio che avrebbe potuto segnare negativamente la gara dell’Italia, si tramuta però nell’elemento che compatta ancora di più Luca Curatoli, Michele Gallo e Luigi Samele, che da quel momento iniziano la loro scalata verso la medaglia. E se proprio il match contro la Romania è un thriller risolto all’ultima stoccata dal vice campione Olimpico di Londra, più rilassante per le coronarie del Ministro Abodi – arrivato alla Tauron Arena a sostenere gli azzurri in questa prima giornata delle cruciali prove a squadre valide per il titolo Europeo – è stata la semifinale contro la Germania. Un unico spavento, quando Szabo ha messo giù il parzialone su Gallo ma a sistemare tutto ci hanno pensato Curatoli prima e Samele per il 45-34 che vale la finalissima.

Dove ad attendere l’Italia c’è la rilanciata e nuovamente ambiziosa Francia. Il veterano Bolade Apithy a fare da traino, Maxime Pianfetti e Sebastien Patrice a completare un tridente d’attacco capace di inceppare in semifinale il meccanismo dell’Ungheria – irriconoscibile anche nella finalina persa coi tedeschi – resistendo anche al tentativo di rimonta di Aron Szilagyi, prima di giocarsi un avvincente testa a testa con gli azzurri nel match decisivo. Un assalto che Samele e compagni dapprima sembrano avere in pugno ma pian piano cambia inerzia, complice la bravura dei transalpini di rimanere sempre agganciati all’assalto. Fino all’accelerazione decisiva impressa da Patrice su un Samele arrivato con la spia dell’energia in rosso dopo aver dato ogni stilla di energia sulla pedana. Questo round se lo aggiudicano i francesi, l’Italia fa una buona raccolta punti in ottica Parigi e completa la festa già avviata dalle fiorettiste. A Milano la rivincita e il guanto di sfida lanciato alla corazzata Corea. Cuore e coraggio a questa Italia non mancano, serve solo trovare la condizione ideale di tutti i propri uomini.

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Foto Augusto Bizzi