Tramite i propri canali social, lo sciabolatore statunitense ha confessato di aver lottato contro problemi legati alla salute mentale invitando i follower a parlare e cercare aiuto. In passato altri schermidori si erano espressi sul tema.
In principio era stata Ysaora Thibus ad aprire il velo sulla questione della salute mentale nella scherma. Quindi era toccato a Gabriella Page, con la sciabolatrice canadese che aveva voluto raccontare nel dettaglio la sua lotta contro depressione e disordini alimentari. L’ultimo in ordine di tempo a far sentire la propria voce su un argomento diventato sempre più sentito e sempre meno tabù è stato lo sciabolatore statunitense Andrew Mackiewicz. Il ventisettenne di Westwood ha scelto i social per lanciare il suo messaggio, non solo confessando apertamente di aver dovuto lottare contro problemi di salute mentale, ma anche e soprattutto invitando tutti quanti a parlarne senza tabù per abbattere una volta per tutte lo stigma che ancora troppo spesso circonda la questione.
«Come atleta Olimpico, il mio sentiero è stato segnato da trionfi e vittorie» ha scritto Mackiewcz «Ma c’è un aspetto della mia vita che spesso rimane coperto ed è la battaglia che ho combattuto contro un nemico invisibile: la mia stessa salute mentale». Quindi entra nel dettaglio: «Come molti altri, ho dovuto affrontare momenti di dubbi su me stesso, ansia e persino disperazione. Dietro la maschera e sotto la corazza, ho dovuto vedermela con emozioni che hanno minacciato di consumarmi».
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Da qui la necessità di sottolineare, come peraltro già fatto a suo tempo da molti altri illustri colleghi del Mondo dello sport, che dietro all’atleta si cela sempre un essere umano con tutto quello che questa cosa comporta: «Mi preme ricordarvi che non siamo robot programmati unicamente per la vittoria. Siamo essere umani con un cuore che batte, una mente che pensa e un’anima che desidera comprensione. La pressione di performare, la sopportazione dei sacrifici e il peso delle aspettative può essere un enorme fardello per il nostro benessere».
La ricetta per uscire da questa situazione per Andrew Mackiewicz è molto semplice: parlarne il più possibile, raccontare la propria storia e cercare aiuto: «È arrivato il tempo di smantellare ogni stigma attorno a queste battaglie invisibili e per fare questo dobbiamo creare spazi dove l’autenticità, la vulnerabilità e la guarigione possano fiorire. […] Chiedi aiuto, condividi la tua storia e ricorda che il tuo valore va oltre le costrizioni delle aspettative sociali».
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Foto Andrew Mackiewicz/Facebook