Spada maschile: Daniel Jerent annuncia il proprio ritiro dall’attività agonistica

Scherma - Daniel Jerent, c'è la prova dell'involontarietà della positività

 

«Dopo tanti anni dedicati alla scherma, è arrivato per me il tempo di voltare una pagina importante della mia vita. Sono fiero di annunciare la fine della mia carriera sportiva». Con queste parole, affidate ai propri canali social, lo spadista francese Daniel Jerent ha annunciato il proprio ritiro dall’attività agonistica. Contestualmente, il trentaduenne originario di Guadalupa, ha fatto sapere che il suo non sarà però un addio totale alla scherma dal momento che proseguirà la sua avventura in questo mondo nelle vesti di Maestro.

Cresciuto all’ombra dei fuoriclasse della generazione dorata (fra cui spiccano i nomi di Jean Michel Luceneay, Ulrich Robeiri e Gauthier Grumier solo per fare qualche esempio), Daniel Jerent è stato uno dei talenti più puri della spada francese. A livello individuale vanta 8 podi complessivi in Coppa del Mondo con due vittorie di grande prestigio: nel 2013, a soli 22 anni, vince il Challenge Monal mentre nel 2014 centra il successo al Grand Prix di Doha. Ma è soprattutto a squadre che si toglie le soddisfazioni maggiori vincendo tre ori Mondiali (2014, 2017, 2019) e, soprattutto, il titolo Olimpico a Rio 2016.

 

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Nel 2021, alla vigilia della partenza per i Giochi di Tokyo 2021, un controllo antidoping ha evidenziato la positività a un diuretico, fatto che gli è costata l’esclusione dalla selezione a Cinque Cerchi (ne avrebbe beneficiato Romain Cannone, da riserva diventato titolare e poi Campione Olimpico).  Dopo una lunga battaglia contro l’Agenzia Nazionale Antidoping francese, Jerent era riuscito a dimostrare l’involontarietà del fatto, fornendo le prove che la sostanza incriminata era presente nel suo corpo per via di una trasfusione di sangue a cui si era sottoposto durante la riabilitazione a seguito di un serio incidente stradale avuto nel 2020. Nel 2018, invece, tre “no show” ai controlli antidoping gli erano costati un anno di stop.

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Foto Bizzi