La grande gioia dopo la lunga corsa

Sciabola femminile, la gioia azzurra dopo la qualifica a Parigi 2024

Le sciabolatrici azzurre hanno conquistato la qualificazione Olimpica a Parigi dopo una lunga rincorsa. E ora che tutto si è chiuso per il meglio, spazio alla grande gioia.

 

Click, boom. Ce lo immaginiamo battere forte così il cuore di Michela Battiston, Martina Criscio, Chiara Mormile e Irene Vecchi. Non a caso. Rose Villain a ispirare il saluto con cui caricarsi prima di ogni assalto e lanciare la sfida alle avversarie di turno. Ma anche a descrivere quelle sensazioni irripetibili che soltanto una qualificazione alle Olimpiadi riesce a regalare. Senza sconti alle emozioni, non importa che si parli di una veterana al quarto biglietto a Cinque Cerchi (Irene Vecchi) o di chi (Chiara Mormile) per la prima volta realizza il suo sogno di bambina che, chiedendo una foto al suo idolo Aldo Montano, immaginava di poterne un giorno emulare le gesta. Ogni volta è sempre una prima volta. Anzi, per dirla con le parole di Michela Battiston, Parigi è la sua seconda prima volta. Sarà una seconda prima volta anche per Martina Criscio, e non chiedetele ora di trovare parole per raccontare cosa prova. Magari una canzone potrebbe aiutare, tipo “Che fantastica storia è la vita” di Venditti.

Chiusa a doppio mandato la qualifica alle Olimpiadi di Parigi 2024, per l’Italia è tempo di godersi la gioia. Con ancora il cuore ancora a mille dopo una lunga rincorsa, in cui non sono mancati momenti più bui e delicati. Da cui la squadra ne è uscita alla grande, trovando il cambio di marcia decisivo proprio alla vigilia del rush finale. Parola d’ordine: non si molla nulla. Lo ha detto il Presidente Paolo Azzi complimentandosi con le ragazze a cose fatte, lo ha ribadito nel post gara il ct Nicola Zanotti. Facile a dirsi col senno del poi – e con il risultato in tasca – magari meno a farsi quando dall’entusiasmo per un avvio di percorso ottimale con tanto di argento Europeo, si finisce nel giro di due gare a rischiare di smarrire la retta via. Le certezze che diventano “martellanti dubbi”, la necessità di ricompattare un gruppo uscito scosso dal Mondiale di Milano con ripercussioni anche sulla prima stagionale ad Algeri. Ed è qui che le Azzurre hanno costruito la loro risalita. A correre in aiuto delle ragazze di Zanotti anche un calendario che ha lasciato al tecnico livornese tutto il tempo necessario per preparare al meglio la volata decisiva. «Abbiamo lavorato insieme per quasi un mese prima della trasferta di Lima, tra i ritiri di Tirrenia, Roma e New York» ha detto nell’immediato post gara il ct Azzurro nelle parole raccolte dal sito Federale «Lì abbiamo iniziato la rimonta, riconquistando la qualificazione nelle ultime due gare, con l’argento in Perù e il quarto posto ad Atene».

Cracovia, giugno 2023: l’Italia della sciabola femminile (Chiara Mormile, Rossella Gregorio, Martina Criscio, Eloisa Passaro) festeggia l’argento agli Europei – Foto: Augusto Bizzi

Due gare per una svolta. La piazza d’onore nella lunga trasferta sudamericana è stato il primo tassello, la conferma che l’Italia della sciabola femminile aveva intrapreso la strada giusta. Battiston – Criscio – Mormile come telaio principale, l’inserimento di Irene Vecchi a Un risultato passato anche dalla vittoria sull’Ucraina, che tanto male aveva fatto alle Azzurre tanto a Milano quanto ad Algeri, dal doppio enorme peso specifico. In dividendi di punti, ben ovvio, perché lasciapassare verso la semifinale prima e la finale poi, conquistata a spese della Bulgaria. Ma anche e soprattutto dal punto di vista psicologico, a liberare la testa da un fantasma che dopo i due precedenti incroci cominciava a essere fastidioso.

Quindi il quarto posto in Grecia che ha messo su un piano molto più docile l’ultimo tratto del cammino. Da vivere comunque con il cuore in gola. Facendo il proprio dovere, leggasi vittoria con la Grecia agli ottavi di finale, quindi aspettando belle notizie dagli altri campi. Orecchio alla radiolina, si sarebbe detto un tempo quando non c’erano gli spezzatini e le partite si giocavano tutte alla domenica alle 15. Ma qui è bastato dare di persona un occhio a quanto succedeva nelle pedane adiacenti. Alla Spagna che spegne le già minime speranze della Bulgaria e all’Ucraina che non senza brivido batte gli USA cancellando la possibilità della beffa più atroce possibile: statunitensi scavalcate da Kharlan e compagne in Top 4 e Italia fuori dai Giochi. È quello il momento in cui ufficialmente la squadra italiana di sciabola femminile si assicura un posto a Parigi. Terminata la lunga rincorsa è tempo di fermarsi un attimo e ascoltare quel suono. Click. Boom. Che rumore fa la felicità?

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Foto Eva Pavia/Bizzi Team