La Francia è partita forte, ma il Grand Prix di Orleans ha spesso sorriso all’Italia

A Orleans il Grand Prix di sciabola maschile e femminile

I padroni di casa vengono da un avvio sprint ad Algeri e puntano a ripetersi sulle pedane dello Zenith. Ma nelle due precedenti edizioni del Grand Prix ha spesso festeggiato l’Italia.

 

Vittoria nella gara individuale femminile con Sara Balzer, vittoria in quella individuale maschile grazie a Bolade Apithy e, per chiudere in bellezza, un secondo posto nella prova a squadre femminile. Non certo un avvio di stagione banale per la Francia della sciabola, a maggior ragione se il vernissage di Algeri è l’appuntamento appena precedente a quello più sentito da atlete e  atleti d’oltralpe: il Grand Prix casalingo in programma ad Orleans. Gli organizzatori di quella che da molti dei diretti protagonisti è stata definita la gara più bella del Mondo staranno sicuramente preparando qualcosa di speciale soprattutto per la classica coda allo “Zenith”, consci del fatto che i padroni di casa – concetto invero estendibile anche ai molti componenti della multinazionale chiamata Christian Bauer Academy, che da febbraio 2021 è stanziale nella città natale di Giovanna D’Arco – possono giocarsi grandi carte per portare a casa il bottino grosso. Sfatando così anche una sorta di “mini maledizione” che aleggia sui tiratori bleu nella seppur sin qui brevissima storia della tappa di Orleans in formato Grand Prix.

Da quando la classicissima ha modificato il suo status da tappa di Coppa del Mondo unicamente al femminile a prova con la doppia gara, infatti, la Francia ha raccolto “soltanto” il secondo posto di Manon Brunet lo scorso anno. Di contro, in ben tre occasioni su quattro (ovvero nella gara femminile del 2021 e in entrambe le edizioni di quella maschile) allo showdown finale non ci sono stati rappresentanti francesi. Statistiche alla mano, numeri esattamente speculari a quelli fatti invece registrare dall’Italia, che soltanto nella gara femminile del 2021 non ha portato una propria rappresentante in zona podio. A fare da contraltare, il “presenzialismo” fisso di Luca Curatoli, terzo tanto nel 2021 quanto lo scorso anno, ma soprattutto la doppia firma lasciata 365 giorni orsono da Martina Criscio e Chiara Mormile, con la foggiana che dopo aver fermato in semifinale la corsa della compagna di quartetto ha poi completato l’opera prendendosi il trofeo battendo la già citata Brunet.

Giochi di numeri a parte, i temi attorno a questo secondo appuntamento stagionale per la Coppa del Mondo di sciabola non mancano. I due gruppi guidati da ct Zanotti arrivano all’appuntamento con umori opposti. La gara di Algeri è stata a due facce, con gli uomini che hanno raccolto un doppio podio fra prova individuale (Pietro Torre ottimo terzo) e prova a squadre mentre le donne hanno incassato un sesto posto firmato da Martina Criscio come miglior risultato individuale, ma soprattutto un ottavo posto a squadre a rallentare ancora il cammino verso Parigi 2024. E se al momento il discorso squadre è rimandato al prossimo febbraio, più nell’immediato c’è da ritrovare morale e risultati in una gara tutt’altro che semplice. Perché la concorrenza è tanta, sia sotto l’aspetto quantitativo che quello qualitativo, e il fatto che in palio ci sia punteggio maggiorato nella corsa individuale verso Parigi, rende questa gara decisamente appetibile per chi punta a guadagnare in proprio il biglietto per il Grand Palais.

Discorso analogo, sul fronte concorrenza, per la gara maschile. Fra l’orleanese acquisito Sandro Bazadze che punta a riallacciare il filo con il podio interrotto ad Algeri dopo tredici presenze consecutive e gli altri grandi nomi del circuito Mondiale, gli avversari sul cammino degli Azzurri non mancano di certo. Sabato sera, quando si spegneranno le luci sullo Zenith, sapremo se ancora una volta il Grand Prix di Orleans sarà stato in grado di regalare un sorriso all’Italia della sciabola.

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Foto Bizzi Team