Le azzurre chiudono al quarto posto dopo la sconfitta nella finalina contro la Francia. Seconda vittoria di fila per la Corea, che batte in finale il Giappone.
L’Italia c’è ed è stabilmente fra le prime quattro potenze della sciabola femminile, almeno nel format a squadre. Lo ha confermato anche la gara di Hammamet, dove le azzurre però sono rimaste come a Istanbul giù dal podio al termine di una giornata vissuta a corrente alternata, fra momenti in cui Michela Battiston, Martina Criscio, Rossella Gregorio ed Eloisa Passaro hanno faticato più del previsto e altri in cui hanno messo in mostra lampi interessanti.
E forse il match contro la Francia – orfana di Manon Brunet fermata da un infortunio alla spalla nel primo assalto di giornata contro la Turchia – con in palio il terzo posto è la fotografia migliore della giornata delle ragazze di Zanotti in questa domenica tunisina. Una partenza in salita (0-5 nella prima manche), la grande rimonta guidata da una Eloisa Passaro devastante per due dei suoi tre assalti, il ritorno in scia ma anche il crollo nella parte finale quando ormai il riaggancio era soltanto questione di una stoccata. E invece il 6-20 complessivo messo assieme nelle ultime quattro frazioni indirizza verso le Bleues la contesa, chiusa sul 45-31.
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Fra le note positive di giornata, la rivincita sull’Ungheria nel match che ha spalancato all’Italia le porte della semifinale contro la Corea, costruita con una grande seconda parte di assalto dopo che nella prima le ungheresi erano riuscite a mettere fra loro e le azzurre anche 10 stoccate. Ma più in generale, dalle pieghe della gara è emersa la sensazione di una squadra che, al netto di alcune battute a vuoto, ha tutte le carte in regola per giocarsi le medaglie a Europei e Mondiali.
Serve solo trovare la giusta continuità. Quella ad esempio che fa marciare a ritmo di vittoria la Corea del Sud, che mette a referto la seconda vittoria di fila dopo quello maturato in Turchia. Implacabili Kim Jiyeon e compagne, che dopo aver fermato in semifinale la corsa delle azzurre (45-31), ha dominato anche l’atto finale contro il Giappone.
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Foto Augusto Bizzi