Le spadiste azzurre conquistano il bronzo e mettono Milano nel mirino, alla Francia il titolo Europeo

Medaglia di bronzo per l’Italia nella prova a squadre di spada femminile agli Europei di Cracovia. Battuta la Svizzera nella finalina per il terzo posto. Oro per la Francia sull’Ungheria.

 

Ci sono medaglie che, pur prestigiose e importanti, alla fine lasciano comunque un senso di amaro in bocca. Sensazioni perfettamente sublimate dalle parole in zona mista di Rossella Fiamingo dopo la conquista del bronzo nella prova a squadre di spada femminile agli Europei di Cracovia. “Stamattina ero convinta che saremmo arrivate in finale e avremmo battuto la Francia” ha detto la due volte campionessa del Mondo a caldo commentando la gara odierna. E a vedere quanto fatto in pedana dalle azzurre (in formazione tipo con Federica Isola, Mara Navarria e Alberta Santuccio) riesce difficile non crederle. Vero, c’è stato qualche balbettio iniziale contro la non irresistibile Georgia negli ottavi di finale, ma una volta sciolta la tensione e ingranata la marcia le spadiste di CT Chiadò hanno messo giù un ritmo insostenibile per tutte.

A partire dalla temibile Estonia, reduce dalla vittoria con brivido sulla Germania e subito costretta all’inseguimento su un terreno in forte ascesa dal parzialone di Mara Navarria, che in seconda frazione cancella Katrina Lehis e sposta subito l’inerzia del match a favore suo e delle compagne. Gira bene l’Italia, nelle sue individualità come spirito di squadra. Tutte per una, una per tutte. Nella buona e nella cattiva sorte, come da motto regalato alle avversarie nel pre di ogni assalto. Unite nel mettere nelle migliori condizioni Federica Isola quando chiamata in causa, unite nel fare quadrato attorno ad Alberta Santuccio dopo il parziale preso nella semifinale contro l’Ungheria per mano di una scatenata Eszter Muhari, coda velenosa di un match sino a quel momento tenuto sotto controllo con autorevolezza e invece diventato a inseguimento senza lieto fine malgrado i tentativi di Rossella Fiamingo. Eccola l’origine del rammarico che permea in parte le parole delle azzurre a fine gara, quella semifinale sfuggita via sul più bello che ha tolto loro una finale sin lì costruita senza sbagliare nulla. Il pronto riscatto contro la Svizzera nell’assalto con in palio il terzo gradino del podio è il giusto premio per la giornata ma il mirino è già settato verso Milano.

“Siamo forti e siamo unite come squadra, la costanza ci premierà!” è la carica suonata ancora da Rossella Fiamingo. Le avversarie sono avvisate, a cominciare dalle campionesse d’Europa della Francia, lanciata in orbita da santa Auriane Mallo. Sua la magia che piega l’Ungheria in rimonta e al minuto supplementare, regalando alle compagne la riconferma sul tetto d’Europa. Ma le azzurre hanno fame di vittoria e all’ombra del Duomo vogliono prendersi tutto quello che avrebbero ampiamente meritato sulle pedane della Tauron Arena.

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Foto Augusto Bizzi