Italia, voto 10 (e quasi lode)

Scherma - Italia, a Plovdiv un Europeo da 10 (e quasi lode)

Vittoria nel medagliere, il dominio assoluto nel fioretto, e una giornata indimenticabile. Ma anche qualche neo. Il bilancio dell’Italia agli Europei di scherma di Plovdiv.

 

C’è soddisfazione in Viale Tiziano all’indomani del sipario sui Campionati Europei individuali di scherma andati in scena a Plovdiv. Difficile del resto provare un sentimento contrario dopo l’exploit messo in scena dall’Italia nella tre giorni bulgara, sebbene ci sia consapevolezza che il lavoro è solo all’inizio. Gli European Games e, più importanti ancora, la seconda “tranche” di Europei con le prove a squadre fondamentali per la qualifica alle prossimi Olimpiadi bussano già alle porte e serve farsi trovare pronti. Ma affrontare il tour de force estivo che culminerà il prossimo luglio con i Mondiali di Milano con il pieno di entusiasmo lasciato in dote da Plovdiv è decisamente meno stressante per un’Italia che sulle pedane di Plovdiv ha recitato la parte dell’assoluta protagonista.

Voto 10 (e quasi lode) per gli azzurri, e non solo per il numero di medaglie portate complessivamente a casa nel fine settimana valso anche il primato nel medagliere dopo un testa a testa con la Francia decisosi soltanto all’ultima stoccata dell’assalto fra Filippo Macchi ed Enzo Lefort nel fioretto maschile. La giornata di venerdì 16 giugno è destinata a rimanere a lungo nella memoria di chi l’ha vissuta e raccontata: l’en plein di medagliate nella prova di fioretto femminile è stato qualcosa che prima d’ora non si era mai visto agli Europei, ma anche l’ennesima dimostrazione della forza di un movimento che nel corso della stagione ha portato sette atlete almeno una volta sul podio e tre di esse (Martina Batini, Martina Favaretto e Alice Volpi) a centrare il gradino più alto.  E solo gli incroci del tabellone, con il derby fra Macchi e Foconi ai quarti di finale e il “disturbatore” Rafael Savin a fermare Daniele Garozzo, hanno impedito un incredibile bis anche nella gara maschile.

Soddisfazioni se le è tolte anche Dario Chiado. La doppietta nella prova maschile firmata da Davide Di Veroli e Federico Vismara ha riportato in Italia un titolo che mancava nella bacheca azzurra da ben 42 anni, l’argento di Mara Navarria è ulteriore guarnitura di una torta già resa ricca e gustosa dai ragazzi. Oltre alle medaglie c’è poi la conferma che l’uno e l’altro settore sono riusciti a dare continuità ai risultati ottenuti nell’arco della stagione di Coppa del Mondo, malgrado un pizzico di sfortuna (il derby Santuccio – Fiamingo capitato troppo presto) e qualche inciampo (si vedano le eliminazioni nelle prime battute di Cuomo e Cimini) comunque fisiologico in una gara, quella di spada maschile, che come al solito si è rivelata insidiosa per tantissimi atleti.

Un po’ di lavoro invece lo dovrà fare Nicola Zanotti, che comunque incassa il bel bronzo firmato da Martina Criscio nella gara femminile. La foggiana si è presa con grinta e carattere la medaglia in una gara difficile per i colori azzurri, complice anche un tabellone che ha proposto subito il derby fra la stessa Criscio e Rossella Gregorio, e un altro che si sarebbe comunque palesato al turno successivo qualora Chiara Mormile avesse vinto il suo assalto contro la polacca Matuszak. Resta senza medaglia il settore maschile, con tutti e quattro gli azzurri che si sono fermati alle porte della finale a otto. Tracciando un bilancio complessivo del suo settore, ct Zanotti ha comunque detto di essere già al lavoro per recuperare al meglio della forma tutti i ragazzi, arrivati all’appuntamento non al meglio a causa di acciacchi vari che ne hanno rallentato la preparazione. Cracovia e Milano stanno chiamando, l’Italia uscita galvanizzata da Plovdiv è pronta per l’assalto. Alle medaglie, ai punti per Parigi e, perché no, alla Lode.

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Foto Luca Pagliaricci/Bizzi Team