A bordo pedana – Quer pasticciaccio brutto de Italia – Svizzera a Tbilisi

A bordo pedana - Quer pasticciaccio brutto de Italia - Svizzera a Tbilisi

Pianeta Scherma ha un nuovo insider, uno sguardo dentro le gare per andare oltre ciò che mostrano gli schermi, svelando dettagli che sfuggono agli occhi dello spettatore (e talvolta anche dei cronisti). Il primo episodio che ci racconta, pensate, è sfuggito pure a chi tirava il match e a chi doveva dirigerlo…

 

Il periodo di qualifica olimpica ci ha da sempre abituati ad episodi di ogni genere: entusiasmanti, folli, imprevedibili, drammatici. Eppure non smette di stupire.
Questa volta al centro della vicenda ci sono le squadre di spada maschile italiana e svizzera, scontratesi domenica scorsa nell’assalto valido per l’accesso alle semifinali sulle pedane di Tiblisi.
Sembra un assalto come un altro: gli Azzurri stanno tenendo saldamente le redini dell’incontro e iniziano l’ultima frazione con Federico Vismara in vantaggio per 40 a 26 contro Hadrien Favre. Sin dalle prime fasi della frazione si percepisce che il portacolori delle Fiamme Azzurre non sta interpretando l’assalto al meglio, infatti gli svizzeri cominciano ad accorciare le distanze. Ma ecco che una clamorosa svista arbitrale si frappone tra gli elvetici e il sogno di una rimonta spettacolare.
Punteggio di 41-33, azione concitata. Favre esce di pedana, l’arbitro dà l’alt!, Vismara tocca. Si discute, si chiede il video, l’assalto è interrotto per effettuare le opportune verifiche.

C’è solo un problema: il cronometro continua a scorrere. Non se ne accorge l’arbitro, né l’assistente al video; non se ne accorge la panchina svizzera, popolata da almeno tre atleti e due tecnici; non se ne accorge quella italiana e non se ne accorgono neppure i due atleti in pedana, al punto che Vismara, nel provare distrattamente la spada per terra, interrompe nuovamente il tempo, che però questa volta manca di 39 lunghissimi secondi. La stoccata di Vismara è annullata e l’incontro riprende come se nulla fosse. Favre continua a macinare stoccate su stoccate, mentre dalla panchina dell’Italia arrivano urla di incitamento per Vismara che sembra non trovare la quadra. La Svizzera è sempre più vicina, ma il tempo, questa volta più che mai, è tiranno. Quando non manca che una manciata di secondi, Favre è costretto a forzare e Vismara trova il guizzo per mettere a segno le ultime stoccate che portano l’Italia alla sofferta semifinale e relegano la Svizzera ai piazzamenti.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da CyrusofChaos (@cyrusofchaos)

E siccome la scherma sa essere crudele come pochi altri sport, alla beffa di una sconfitta rocambolesca si aggiunge quella del secondo posto raggiunto dalla squadra della Repubblica Ceca, che regala a Rubes e compagni la qualifica olimpica a squadre e lascia la Svizzera a guardare i Giochi dal divano di casa. Certo, con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, ma non si può fare a meno di interrogarsi su cosa sarebbe successo se quei 39 secondi fossero stati tirati davvero.

Carol

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Andrea Alegni/ Bizzi Team