Le stelle di Rio 2016 – Sofya Velikaya

A Londra fu argento. L’anno scorso vinse tutto. A Rio punta a fare l’ultimo passo nella sua leggenda.

 

Poco più di un anno fa, applaudita dalla folla in delirio dell’Olympiski di Mosca, Sofya Velikaya metteva la ciliegina sulla torta di una stagione perfetta, di fatto irripetibile: quattro vittorie in Coppa del Mondo, quattro piazzamenti sul podio, l’oro Europeo e Mondiale sia in proprio che con la squadra.

Numeri impressionanti, che rischiano di sminuire quelli della stagione che si appresta a chiudere i battenti con i Giochi Olimpici, che pure sono di tutto rispetto: una sola la vittoria, ma che ha portato in dote il quarto titolo europeo (il secondo di fila) a Torun, a cui si aggiungono i quattro podi – tre terzi e un secondo posto – e gli unici passi falsi, se così si possono chiamare,sono da ricercare nei quinti posti di Caracas, Orleans e Mosca. Insomma, malgrado non sia riuscita a ripetere le prestazioni monstre del 2015 -in tal caso avremmo dubitato della sua umanità, ma lei stessa dopo il Mondiale a squadre ci aveva dichiarato che difficilmente sarebbe capitata una stagione così – la Zarina Sofya non ha mai mollato la presa sul trono della sciabola femminile.

E a Rio proverà a ribadire la superiorità. A Londra l’oro l’aveva solo sfiorato, non potendo fare nulla contro una Jiyeon Kim in quella giornata ingiocabile per tutte, comprese le regine della specialità. A Rio proverà un doppio colpo, puntando tanto alla gara individuale quanto a quella a squadre. E, allo stesso tempo, evitare una grande ingiustizia, ovvero quello che vede una campionessa di tale calibro ancora priva della medaglia più prestigiosa in assoluto.

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Fotografia di Augusto Bizzi
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