Daniele Garozzo: «L’idea di gareggiare a Tokyo senza bandiera tricolore mi preoccupa»

In un’intervista concessa a Tuttosport, il campione Olimpico del fioretto maschile confessa le sue paure circa la possibilità che le sanzioni del CIO possano impedire agli atleti azzurri di gareggiare sotto la bandiera dell’Italia.

 

Gareggiare alle Olimpiadi ma senza la bandiera tricolore. E senza un inno da poter cantare a squarciagola qualora, come accaduto cinque anni fa a Rio nella prova individuale, a fine gare Daniele Garozzo si trovasse a salire, da solo o assieme ai suoi compagni, sul gradino più alto del podio. Una situazione paradossale, un vero incubo a cui il siciliano, campione Olimpico nel fioretto individuale in carica, non vuole nemmeno pensare.

Ma che rischia di palesarsi qualora il CONI e il Governo non trovassero l’accordo sulla revisione della recente riforma dello Sport, che minerebbe l’indipendenza del Comitato Olimpico Nazionale dal controllo governativo in contrasto con quanto affermato dalla carta Olimpica. Un danno non di poco conto, dal momento che l’Italia rischierebbe l’esclusione e gli atleti azzurri gareggerebbero come atleti indipendenti, di fatto come i colleghi della Russia. Il prossimo 27 gennaio il CIO emetterà sentenza e allo stato attuale, il rischio è molto alto per la spedizione azzurra.

«L’eventualità di prendere parte ai Giochi come atleta indipendente e senza bandiera, un po’ mi preoccupa» ha detto Daniele Garozzo in un’intervista concessa a Tuttosport «È chiaro che lo farei sempre e comunque da italiano dando il massimo e sentendo nel cuore il tricolore, ma viene a mancare quella ciliegina sulla torta che spesso fa la differenza». La speranza del fiorettista acese, quindi, è quella di una rapida soluzione fra le parti: «Il CIO è stato chiaro e la Carta Olimpica lo è altrettanto» continua Garozzo «siamo in genere fiduciosi del fatto che si possa trovare una soluzione positiva. Non farlo sarebbe a dir poco paradossale e non farebbe certo pubblicità buona ad un Paese che in questo momento sta attraversando un momento difficile».

Nel cuore e nella testa di Daniele Garozzo, in ottica Tokyo, c’è ancora un pensiero stupendo: «Vivo ancora di sogni e non nascondo quello di tornare sul podio Olimpico come atleta individuale o come componente della squadra di fioretto. Riuscire a farlo, magari sul gradino più ambito e non poter cantare a squarciagola l’Inno, da solo o coi compagni di avventura, sarebbe quasi surreale. Non voglio nemmeno pensarci».

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Foto Bizzi