Tramite l’agenzia stampa russa Tass, Sofya Velikaya si è detta pronta a boicottare i Giochi di Parigi 2024 in caso di mancato reintegro della Russia. “Se non ci saranno condizioni di equità, non andrò alle Olimpiadi”.
“Tutti dovrebbero essere messi sullo stesso piano e gareggiare sotto la propria bandiera e con il proprio inno”. Parole e musica, stando a quanto riportato dall’agenzia stampa russa Tass, di Sofya Velikaya la quale – a margine del Forum Nazionale degli atleti russi e bielorussi in corso a Minsk – sarebbe persino pronta a non andare ai prossimi Giochi di Parigi 2024 qualora non ci sia la possibilità per gli atleti russi di tornare a gareggiare sotto il proprio vessillo.
Il prossimo dicembre sarebbe scaduto il periodo di ban inflitto dalla Wada a seguito dell’affaire doping di stato, che aveva portato all’assenza ufficiale della Russia (gli atleti avevano gareggiato sotto la bandiera ROC) tanto a Tokyo 2020 quanto a Pechino 2022. La situazione però si è complicata a seguito dell’invasione dell’Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio: come reazione il CIO aveva raccomandato alle singole Federazioni Sportive di impedire le partecipazioni di atleti russi e bielorussi alle manifestazioni internazionali.
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“Siamo andati a Tokyo sotto la bandiera del Comitato Olimpico Russo” ha affermato Velikaya, che in Giappone è stata la portabandiera della delegazione “abbiamo sperato per tutto il tempo che le restrizioni e le pressioni su di noi sarebbero diminuite e invece sono continuate a crescere. […] Finché non vengono create condizioni di equità, io non andrei ai Giochi”. Intanto il prossimo 1 giugno il TAS di Losanna dovrebbe prendere in esame la richiesta della Federazione Russa di scherma di togliere il ban internazionale che li ha colpiti lo scorso marzo.
Sofya Velikaya, dopo aver concluso le Olimpiadi di Tokyo con l’argento individuale e l’oro a squadre fotocopiando in tutto e per tutto il bottino di Rio, aveva annunciato la propria intenzione di regalarsi ancora una chance a Parigi per provare a mettersi al collo quell’oro individuale che le è sfuggito per tre volte sul più bello. Ma qualora le cose non dovessero cambiare nel breve volgere di tempo, la prova a squadre di Tokyo rischia seriamente di essere stata l’ultima gara della fuoriclasse di Alma Ata.
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Foto Augusto Bizzi
