Due settimane abbondanti e poi sarà il pronti a voi di una nuova, esaltante stagione internazionale di scherma. Algeri, Berna, Bonn e Tallinn, in stretto ordine alfabetico, sono le città che daranno vita al super weekend di Coppa del Mondo con cui inizia ufficialmente il cammino verso i Campionati Mondiali di Milano 2023. Tutti in pedana, o quasi, perché le fiorettiste dovranno aspettare un ulteriore mese prima di tagliare il metaforico nastro quando si troveranno a Belgrado attorno a metà dicembre. Quando chissà, in pedana ci potrebbe essere anche la Russia, anche se qui tutto si deciderà al tavolo del congresso FIE del prossimo 26 novembre.
La presenza o l’assenza del colosso Europeo, dal 2 marzo scorso cacciata con pugno ferreo dal consesso internazionale dopo l’aggressione militare ai danni della vicina Ucraina, sarà uno dei temi di interesse di questa stagione: arriverà il via libera per il ritorno o anche l’ipotesi di avere dei Giochi di Parigi senza Russia potrebbe diventare realtà? A proposito di Olimpiadi: da aprile si inizia a fare sul serio, con il via al percorso di qualificazione. Un cammino tutt’altro che semplice per tutti e che avrà nei Mondiali meneghini un suo punto di svolta cruciale, l’appuntamento da non fallire assolutamente per mettere tanto fieno in cascina. O per non rischiare, in caso di fracaso di compromettere le proprie chances di lottare per le medaglie a Cinque Cerchi all’ombra della Tour Eiffel. E prima di Milano, gli assaggi (e che assaggi!) di grande scherma internazionale con il ritorno post pandemia del Grand Prix di fioretto a Torino e del “Luxardo” a Padova, con tanto di Trofeo cesellato ex novo dopo che l’ultimo ha preso il volo in direzione Ungheria in compagnia di Aron Szilagy.
C’è poi la stagione degli italiani da seguire. La ripartenza dopo Tokyo, quando la scherma azzurra era finita nell’occhio del ciclone per un’edizione dei Giochi Olimpici chiusa senza ori, è stata all’insegna della completa rivoluzione tecnica e ha portato dividendi di tutto rispetto. Stefano Cerioni, tornato vox populi alla guida del fioretto, al primo colpo ha sbancato lo sbancabile portando Tommaso Marini al numero 1 della classifica mondiale, regalando una seconda giovinezza ad Arianna Errigo e portando entrambe le squadre al titolo Mondiale al Cairo. La spada, affidata a Dario Chiadò ha ottenuto tanti risultati sia nel settore femminile che in quello maschile, con la squadra azzurra tornata regina d’Europa dopo 23 anni e arrivata a un soffio dal titolo iridato. Cerca conferme la sciabola, passata anche attraverso un cambio gestione in corsa e comunque capace di cavarsi discrete soddisfazioni nell’uno e nell’altro settore. Per tutte e tre le armi ora è arrivato il momento di certificare il tutto in un contesto in cui la concorrenza si presenterà più agguerrita che mai e l’asticella si alza. Obiettivo: qualificare tutte e sei le squadre a Parigi, come già accaduto a Tokyo dove l’Italia è stata a l’unica assieme a Stati Uniti e Russia (o Comitato Olimpico Russo) a centrare l’en plein.
I big stranieri sono pronti alla sfida, chi in cerca di riscatto chi di conferme, richiamati dal profumo di Olimpiadi che ormai si fa sempre più intenso e invitante malgrado il 2024 è lontano 22 mesi. Le vecchie scuole tradizionali, le nuove rampanti, i tanti protagonisti di un Gioco (rigorosamente con la maiuscola) sempre più globale e che di anno in anno vede sempre più realtà affacciarsi sullo scacchiere globale.
Allacciate le cinture, il viaggio verso Milano sta per cominciare!
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Foto: Alessandro Gennari/Pianeta Scherma