Nell’incertezza della spada maschile, le certezze dell’Italia: gli azzurri si giocano le loro carte di medaglia ai Mondiali di Milano

Spada maschile, la preview della prova individuale di Milano

Dopo una stagione da assoluti protagonisti fra Coppa del Mondo ed Europei, gli azzurri vanno a caccia di metalli prestigiosi nella prova individuale di spada maschile ai Mondiali di Milano 2023.

 

Milano chiama l’Italia della spada maschile alla gloria, come risponderanno i ragazzi di Chiadò? Riassunto delle puntate precedenti: gli spadisti azzurri hanno vissuto una grande stagione di avvicinamento a questo Mondiale, il cui momento più alto è al momento rappresentato dalla doppietta firmata da Davide Di Veroli e Federico Vismara agli Europei di Plovdiv lo scorso 16 giugno. Un titolo che all’Italia mancava da oltre quarant’anni e che è tornato nella bacheca proprio in un giorno che le lame azzurre ricorderanno per molti anni a venire. Ma se come detto Plovdiv è la punta dell’iceberg, a livello sottomarino c’è comunque una solida e robusta struttura fatta di grandi risultati in Coppa del Mondo: il successo di Gabriele Cimini a Budapest, i podi firmati da Valerio Cuomo e dagli stessi Di Veroli e Vismara, spesso a braccetto.

Saranno loro quattro a giocarsi le carte di medaglia il prossimo 26 luglio a Milano. Una gara speciale soprattutto per Vismara, che gioca letteralmente in casa. Lasciati alle spalle i problemi fisici di inizio stagione, Vis è andata via via in crescendo di condizione e di risultati. Riparte dall’argento continentale, battuto in finale da un Davide Di Veroli che sta vivendo sin qui un’annata spettacolare: il romano classe 2001 ha trovato continuità di rendimento e ha inanellato un filotto di tre podi consecutivi sublimati dalla corona continentale e dalla scalata fino alla casella numero 2 del ranking. Una dote, la regolarità di passo, che diventa cruciale in un’arma che per qualità e quantità di partecipanti è fra le più difficili se non la più difficile dell’intero panorama schermistico, senza ovviamente voler nulla togliere alle altre discipline. L’insidia è sempre dietro l’angolo e in tal senso il posizionamenti fra i primi 16 della graduatoria FIE è un affare che vale oro per tre quarti del contingente azzurro, mentre dovrà partire dalle qualificazioni Gabriele Cimini.

Dalla via infernale di gironi e tabelloni preliminari ci dovrà passare anche Yannick Borel. L’iridato 2018, al rientro dopo un robusto periodo di stop causa infortunio, guida l’assalto dei francesi forti anche dell’Olimpionico Romain Cannone e del vincitore dell’ultima tappa di Coppa del Mondo di Istanbul Alexandre Bardenet. Gergely Siklosi e Tibor Andrasfi sono i nomi forti di un’Ungheria capace, come squadra, di sbancare l’Europeo a Cracovia. Ma le insidie possono venire anche da oriente, si legga Giappone e Cina più della Corea, e sud america, con Ruben Limardo alla sua ultima chiamata per mettere in bacheca l’unica medaglia d’oro che ancora gli manca. E non sarebbe spada maschile se dal mazzo dei concorrenti non sbucasse fuori il nome che non ti aspetti, la carta matta in grado di sparigliare il banco e tornare a casa con il jackpot. Ma quando il prossimo 26 luglio ci si siederà al tavolo in cui si gioca per le medaglie, ct Dario Chiadò saprà di poterlo fare stringendo in mano carte potenzialmente vincenti.

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Foto Augusto Bizzi