Difendere la corona (e prenotare Parigi)

Scherma - La stagione del fioretto femminile riparte dal Belgrado squadre

L’Italia del fioretto femminile a Milano punta a difendere il titolo vinto lo scorso anno al Cairo e a ipotecare Parigi. Francia e Usa le avversarie più quotate. Tanti intrecci nella lotta per la qualifica Olimpica.

 

Le avevamo lasciate così Arianna Errigo, Martina Favaretto, Francesca Palumbo e Alice Volpi: a mezz’aria a favore di fotocamera per regalare all’obiettivo di Augusto Bizzi lo scatto celebrativo del titolo Mondiale a squadre di fioretto femminile appena vinto al Cairo. Storia di un anno fa, giorno più giorno meno, e di un trionfo che metteva il miglior sigillo possibile sulla stagione della ripartenza post Tokyo. Una scena che le medesime protagoniste sperano di rivivere il prossimo 29 luglio, quando sulle pedane di Milano si disputerà la gara che potrebbe valere la riconferma della corona iridata ma anche e soprattutto un’ipoteca pressoché certa sul viaggio in direzione Parigi per giocarsi le medaglie a Cinque Cerchi. Come dicono dalle parti del Grand Palais, faire d’une pierre deux coups. Ci sarebbe anche una terza motivazione a rendere più speciale un’eventuale medaglia d’oro, con le azzurre che spezzerebbero il piccolo tabù legato alle ultime edizioni casalinghe dei Mondiali che ha visto l’Italia chiudere con l’argento tanto a Torino nel 2006 quanto a Catania nel 2011.

E se a differenza di queste ultime edizioni non ci sarà la Russia sulla strada verso il gradino più alto del podio, Stati Uniti e Francia promettono battaglia e si candidano al ruolo di guastafeste. Non a caso le uniche due squadre che sono state in grado di battere il quartetto di Cerioni in questa stagione di Coppa del Mondo fra Plovdiv e Tbilisi prima che a Cracovia l’Italia ristabilisse le gerarchie perlomeno sul Vecchio Continente. Nel motore dell’ennesima declinazione di un Dream Team che malgrado passino gli anni e si rinnovi continuamente nel cast non perde l’abitudine al successo, ci sarà anche (e nuovamente) Arianna Errigo. Un recupero dal grande peso specifico, seppur accompagnato dalle incognite della lunga inattività e malgrado chi ha sostituito in questo anno la monzese (Erica Cipressa prima e Martina Batini poi) non ne abbia fatto rimpiangere l’assenza. Sarà proprio la pisana a lasciarle il posto, con l’Italia che riparte quindi dal medesimo quadrato magico grazie al quale aveva riportato a casa un titolo che mancava da Lipsia 2017. Quasi un’eternità quando si parla di fioretto femminile.

Se la lotta per le medaglie sembra essere quindi un discorso a tre, con il Giappone insidiosa quarta forza, dietro è una gara nella gara soprattutto per quanto concerne la lotta ai singoli slot zonali e relativi pass Olimpici. Se il Canada può dormire sonni relativamente tranquilli in zona Panamericana, complice la pressoché certa qualificazione degli Stati Uniti fra le prime quattro, più incerta la situazione negli altri Continenti. A partire dall’Europa: gli Europei di Cracovia hanno rilanciato la Germania, ottima terza e ora in scia alla Polonia, mentre pochi punti più indietro l’Ungheria osserva guardinga pronta ad approfittare di eventuali passi falsi. In Asia la Cina ha un buon vantaggio sulle dirette concorrenti, mentre in Africa la preoccupazione dell’Egitto è solo quella di mantenere il proprio piazzamento nelle migliori squadre. Con in palio il doppio dei punti, anche qui ci sarà da divertirsi.

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Foto Augusto Bizzi