La grande abbuffata (riparte la Coppa del Mondo di scherma!)

L'Italia della scherma per i Giochi Olimpici di Parigi 2024

Quattro località, cinque gare distribuite su un lunghissimo fine settimana che scatta già giovedì: la Coppa del Mondo di scherma si rimette in moto con un weekend già cruciale per la lotta a Parigi 2024.

 

Tutti in carrozza, si riparte in direzione Parigi 2024. La Coppa del Mondo Assoluta di scherma battezza una nuova stagione agonistica, la più importante di questo strano ciclo Olimpico che il rinvio causa pandemia di Tokyo 2020 ha condensato in tre anni al posto dei canonici quattro. E lo fa con una grande abbuffata di gare che seppure possa fare sorgere qualche domanda relativa all’utilità di cinque gare in contemporanea per uno sport alla disperata ricerca di una visibilità al di fuori della canonica vetrina a Cinque Cerchi, dall’altra garantisce agli appassionati del mondo delle pedane quattro giorni di spettacolo assoluto in cui la parola “noia” è bandita senza se e senza ma dal vocabolario. Un lungo filo rosso che collega idealmente Algeri con Legnano passando per Berna e Istanbul. In rigoroso ordine alfabetico ma anche cronologico. Sulla capitale algerina, frequenze sintonizzate già da giovedì 9 novembre, quando in contemporanea si svolgeranno le fasi di qualificazione delle prove individuale di sciabola femminile e maschile.

L’arma guidata da Nicola Zanotti, unica a essere uscita a mani vuote dal Mondiale di Milano, cerca subito la giusta carica per rimettersi in pista sulla strada che porta al Grand Palais. I risultati dello scorso luglio hanno rallentato senza però per fortuna troppo complicare i piani delle due formazioni Azzurre, nemmeno quella del quartetto femminile uscito con il morale sotto i tacchi da un Mondiale approcciato con grandi aspettative e risoltosi invece in un amaro decimo posto. Il rientro a tempo pieno post maternità di Irene Vecchi è un altro dei temi di interesse della prima stagionale, mentre al maschile la speranza del ct è quella di avere finalmente la propria squadra al completo e senza i tanti problemi di acciacchi e infortuni che hanno caratterizzato la seconda parte dell’ultima stagione. E così, mentre Matteo Neri con grande determinazione prosegue il percorso di recupero dal crack al ginocchio con cui ha dovuto fare i conti a Cracovia, per la prima stagionale spazio al quartetto che ha chiuso sesto a Milano e composto da Enrico Berré – a sua volta al rientro da infortunio – Luca Curatoli e Michele Gallo. Per consolidare la quinta posizione nella classifica race verso Parigi (che al momento significherebbe pass strappato come miglior Europea) e, perché no, provare a mettere nel mirino proprio i futuri padroni di casa a Cinque Cerchi per mettere il naso fra le prime quattro posizioni, quelle che significherebbero semaforo verde senza calcoli alcuni.

Strada decisamente in discesa invece per i due gruppi della spada, “spalmati” fra Berna – con la prima nel ruolo di Campioni del Mondo del quartetto maschile – e Legnano. L’appuntamento casalingo con la gara femminile sposta inevitabilmente sulla cittadina lombarda il focus dell’attenzione, per una tre giorni che l’Italia approccia con sentimenti oscillanti  fra l’entusiasmo figlio dei risultati dell’ultimo Mondiale (unito alla grande voglia di ben figurare in casa sperando ancora una volta nell’apporto di un pubblico caldo come quello apprezzato la scorsa estate a Milano) e la necessità, sottolineata da ct Chiadò nei giorni scorsi, di tenere comunque alta l’attenzione. Vero, il bronzo di Cracovia e l’argento di Milano hanno decisamente spianato la strada a Rossella Fiamingo e compagne; ma al PalaBorsani sarà meglio evitare pericolosi cali di tensione, provando anzi a fare un ulteriore passo verso la qualificazione. Discorso simile vale per la squadra maschile, impegnata in Svizzera in una delle grandi classiche del calendario internazionale. Anche in questo caso, Dario Chiadò ha voluto gettare acqua sul fuoco, con inviti a non lasciarsi trascinare da troppo facili entusiasmi accompagnati da maniacali sessione di analisi di tutti i potenziali rivali che gli Azzurri potrebbero trovare sul loro cammino nella prova a squadre di domenica 12 novembre.

A completare il ricco menù di questo che se fossimo in America chiameremmo «Super Weekend», la gara di fioretto maschile a Istanbul. In un’intervista concessa al “Messaggero” nella giornata di lunedì 6 novembre, il ct Stefano Cerioni ha subito dettato la linea guida da seguire sulle pedane in riva al Bosforo: se la qualificazione a Parigi non sembra in discussione, l’obiettivo dell’Italia è quello di provare a scalare posizioni nella classifica a squadre dal terzo posto in cui si trova allo stato attuale. Un primo impegno che il tecnico marchigiano dovrà affrontare facendo a meno di Tommaso Marini, in convalescenza post intervento chirurgico alla spalla e di nuovo pienamente operativo a partire da gennaio, e con un Guillaume Bianchi, uomo designato per sostituire il campione del Mondo in carica, a sua volta in recupero dopo un intervento al polso. Alessio Foconi, Daniele Garozzo e Filippo Macchi sono le principali carte nel mazzo dell’Olimpionico di Seul 1988, che però – al pari della squadra femminile, capace di portare ben 7 atlete diverse a conquistare un piazzamento sul podio – sa di poter contare su un gruppo estremamente competitivo.

Si tratta solo di aspettare qualche giorno per avere i primi responsi. Il corto finale verso Parigi 2024 sta ufficialmente per cominciare. E a noi non resta altro da fare se non allacciare le cinture e tuffarsi a pieno in questa nuova, elettrizzante stagione di Coppa del Mondo: ne vedremo delle belle.

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Foto Bizzi