The last dance

Aldo Montano si prepara a disputare a Tokyo la sua ultima gara della carriera. Partirà come riserva, provando a pilotare i compagni alla medaglia.

 

Ancora un’ultima gara, Un ultima botta di adrenalina, quella unica che da indossare la divisa, impugnare l’arma e calarsi nella atmosfera di gara. Partirà dalla panchina domani Aldo Montano. E da lì metterà a disposizione esperienza, carisma e tutto quanto serve per provare a pilotare i suoi compagni lungo la scalata al tabellone della prova a squadre di sciabola maschile.

E chissà che non ci sia spazio per lui domani. Magari, se tutto andrà come è nei piani dell’Italia, per prendersi anche lui quella medaglia che un regolamento assurdo continua a negare alla riserva qualora non venga schierata nel corso della gara. Enrico Berrè, Luca Curatoli e Luigi Samele faranno di tutto per regalare al Capitano ancora una passerella.  Cinque Olimpiadi, di cui tre (al momento) condite da medaglie. Quattro in totale, una mettendosi in proprio le altre assieme ai compagni.

La maschera che vola via dopo 15-14 contro Nemcsik, la capriola dopo la conferma della botta che vale il titolo Olimpico, la bandiera amaranto con il prefisso di Livorno portata sul podio. Fermi immagine destinati a diventare iconici della giornata in cui l’ultimo discendente di una dinastia con la scherma nel DNA si è consacrato nell’Olimpo. Così come iconica è quella scritta, God Save The Queen, sulla nuca in occasione di Londra 2012. Dove si presentò dopo aver rimediato poche settimane prima un infortunio muscolare e diede spettacolo nella prova a squadre, chiusa con il bronzo. E, ancora, un argento e un bronzo sempre a squadre distribuiti fra Atene e Pechino.

Flash Olimpici di una lunga storia d’amore. Quella fra Aldo Montano e la scherma, che domani nella prova a squadre di Tokyo vivrà la sua ultima pagina. La sua last dance.

Twitter: agenna85

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Foto Augusto Bizzi