Eliminato nel tabellone dei 32 da Iulian Teodosiu, il georgiano ha interrotto dopo oltre un anno il suo filotto consecutivo di podi fra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali.
Bolade Aptuhy vincitore, Oh Sanguk al secondo posto, Pietro Torre e Aron Szilagyi in coabitazione al terzo posto. Si è aperta così, sulle pedane di Algeri, la nuova stagione di Coppa del Mondo di sciabola maschile. A una prima occhiata niente di particolarmente strano o di sorprendente, anche perché su quel podio ci sono saliti nomi di assoluto pregio e peso specifico notevole se andiamo a spulciare il palmares di ognuno degli atleti, augurandoci che anche Pietro Torre, al suo primo piazzamento in zona medaglie in carriera, possa poi mettersi sulla scia dei suoi compagni di foto ricordo. A sorprendere, piuttosto, è un’assenza: quella di Sandro Bazadze. Vero, per la legge dei grandi numeri prima o poi era lecito aspettarsi l’interruzione dell’impressionante filotto di presenze nei primi tre posti delle classifiche di fine gara, siano state esse valide per la Coppa del Mondo, gli Europei o i Mondiali (e tanto per non perdere l’abitudine, persino gli European Games erano finiti nella sua collezione). Il ko subito nel secondo match di giornata ad Algeri per mano del romeno Iulian Teodosiu segna dunque la fine della serie record del georgiano e in fin dei conti potrebbe essere l’unico motivo di rammarico della trasferta in terra africana perché nei fatti è un risultato ininfluente tanto ai fini del ranking mondiale, dove rimane saldamente in testa, quanto ai fini della qualificazione Olimpica.
I punti messi a segno nei primi scampoli della road to Paris 2024, infatti, gli hanno permesso di andare in fuga solitaria nella caccia a uno dei due slot Europei. Secondo posto nel Grand Prix di Seul, gara inaugurale del percorso di qualifica, vittoria a Madrid, quindi il bis continentale a Plovdiv e l’argento iridato a Milano sono già più di una seria ipoteca sulla sua presenza al Grand Palais il prossimo 27 luglio, giorno della gara individuale a Cinque Cerchi dove proverà ad avanzare la propria candidatura a successore di Aron Szilagyi sul trono Olimpico dopo averlo già messo tremendamente in difficoltà a Tokyo. Meglio allora spendere il fisiologico e salvifico “bonus gara storta” quando la posta in palio è sì importante ma non quella che può regalare una volta per tutte un posto nella leggenda di questo sport.
Inevitabile, allora, fare un passo indietro e riepilogare tutti i numeri fatti sin qui da Sandro Bazadze. La vittoria nella tappa di casa a Tbilisi nel gennaio del 2022 ha rappresentato il primo punto di svolta, ma il vero inizio della serie di podi consecutivi ha una data e un luogo ben precisi. Antalya, 17 giugno 2022: il georgiano batte in finale Luca Curatoli e si laurea campione d’Europa per la prima volta. Da quel momento in poi sarebbero arrivati altri undici piazzamenti in zona medaglia, che diventano 12 se si considera il già citato oro agli European Games. Più nello specifico: 4 vittorie (il bis Europeo nel 2023, il Grand Prix di Tunisi e le tappe di Coppa del Mondo di Algeri nel novembre ’22 e Madrid a maggio di quest’anno), 5 secondi posti con tanto di argento iridato a Milano e 2 terzi posti fra Mondiale del Cairo 2022 e l’ultimo Trofeo Luxardo.
La gara dove era andato più vicino di tutte le altre volte a chiudere la propria serie magica. Ma altrettanto magica è stata la rimonta che si è inventato ai danni di Matyas Szabo ai quarti di finale per riemergere da una pericolosissima situazione di 9-14 sotto tramutata in vittoria per 15-14. Dove non c’è riuscito il tedesco, ce l’ha fatta Iulian Teodosiu. 15-13 e sipario sul filotto di podi del georgiano.
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Foto Alessandro Gennari