L’incredibile anno di Sara Balzer

Da Sint Niklaas a Sint Niklaas. Dalla prima vittoria in carriera alla firma numero 5 in Coppa del Mondo. E una presenza pressoché fissa sul podio che fanno della trentenne di Strasburgo una delle favorite per Parigi.

 

Da dove si può cominciare a raccontare l’annata di un’atleta che, nell’arco di un giro completo della terra attorno al sole, ha pressoché dominato la scena della sciabola femminile conoscendo ben poche rivali in grado di contrastarla? Verrebbe facile partire da dove tutto è iniziato, ovvero Sint Niklaas, cittadina fiamminga tatticamente sorta fra Gand e Anversa e famosa per essere proprietaria della piazza più grande del Belgio; oppure da dove siamo rimasti dato che casualmente il luogo coincide e il risultato ottenuto ha corrispondenza esatta. Vittoria nel 2023, vittoria nel 2024. Per un attimo però tralasciamo i due capi della storia, in attesa ovviamente delle prossime gare, e partiamo dal centro esatto. E più precisamente dal 27 luglio 2023, quando ai Mondiali di Milano 2023 si assegna il titolo individuale di sciabola femminile e Sara Balzer, la protagonista del nostro racconto, si presenta sulle pedane del MiCo con il ruolo della favorita.

La gara, destinata a passare alla storia più per l’affaire Kharlan – Smirnova che non per i pur elevati contenuti agonistici culminati nel “back to back” di Misaki Emura, sembra confermare il pronostico. Perlomeno fino ai quarti di finale, dove la francese trova sulla sua strada Yoana Ilieva. Al minuto di riposo la bulgara è avanti 8-3. Nella seconda parte il tentativo di reazione di Balzer si infrange sulla botta del 15-11 che consegna all’avversaria il via libera per la semifinale e la successiva medaglia di bronzo. Per l’alsaziana, invece un amaro quinto posto. Che, contestualmente rappresenta il peggior risultato ottenuto negli ultimi 365 giorni ed è perfetta cartina tornasole del ritmo tenuto dall’attuale numero 1 del ranking Mondiale.

Un’incredula Sara Balzer si interroga su cosa sia andato storto nel quarto di finale dei Mondiali di Milano 2023 contro la bulgara Yoana Ilieva – Foto: Alessandro Gennari

E allora cominciamo a tirare i fili dal primo capo. A Sint Niklaas nel marzo del 2023 arriva la tanto agognata prima vittoria in Coppa del Mondo dopo aver battuto per 15-13 la cinese Shao Yaqi. Da quel momento in poi, la transalpina infila un secondo posto al Grand Prix di Seul, la vittoria nella tappa di Coppa del Mondo a Batumi, e l’argento continentale a Plovdiv. Quindi il già citato “inciampo” di Milano, sempre che così si possa comunque definire una finale a otto iridata. Ancora più impressionante l’avvio della nuova stagione: vittoria ad Algeri, terzo posto al Grand Prix di Algeri, altre due vittorie fra Atene e Sint Niklaas. L’attuale estremo opposto del filo sin qui tirato da Sara Balzer. Che nel frattempo ha anche dovuto fare i conti con un fastidioso problema all’anca che le ha impedito di essere in pedana sia a Tunisi che a Lima.

Numeri impressionanti che hanno ricordato, con le dovute differenze, quelli di Sandro Bazadze nella sciabola maschile con il georgiano capace di mettere a segno un filotto di 13 piazzamenti consecutivi sul podio prima che la legge dei grandi numeri impersonificatasi nel romeno Iulian Teodosiu ne fermasse la corsa lo scorso novembre ad Algeri. Ma, più di ogni valenza statistica, cifre che hanno sancito la definitiva esplosione del talento della sciabolatrice alsaziana, rallentata in passato anche dal grave infortunio di Lipsia 2017 oltre che dall’elevata concorrenza in seno a una squadra francese ricchissima di talento. Ora di fronte a lei ci sono ancora tre gare fra Coppa del Mondo ed Europei per ritoccare eventualmente i propri record ma, soprattutto per prepararsi al meglio per luglio e i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Dove oltre che con la nutrita concorrenza, dovrà vedersela con gratificante quanto scomoda posizione di essere una delle favorite se non la favorita numero 1 per la medaglia più prestigiosa. Onori e oneri che vengono naturali quando si vincono cinque delle ultime 9 gare disputate.

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Foto Augusto Bizzi